Marco Scipione – H(ost)
In un’epoca come quella attuale, imbattersi in un progetto come quello di Marco Scipione in ambito italiano è divenuto ormai in una vero e proprio miraggio; eppure il suo primo LP, “H(ost)” riesce a colmare un vuoto e un desiderio di rinnovamento di cui abbiamo sempre più bisogno. Del resto non è facile inquadrare un album di questo tipo, totalmente strumentale e dominato da uno strumento “di nicchia” come il sassofono, in un mercato musicale che ha quasi totalmente escluso la musica non cantata – salvo ovvie eccezioni. Ecco allora che “H(ost)” si propone come un’alternativa stravolgente e rinvigorente, capace di cogliere l’attenzione di un pubblico solo apparentemente ridotto, ma in realtà vasto e trasversale. L’approccio innovativo e creativamente libero di Marco Scipione dona al disco un perfetto mix di sonorità e un appeal internazionale; la sovrapposizione di suggestioni, dal jazz all’elettronica, passando dal noise e dal chiaro riferimento alla colonna sonora è infatti perfetto punto di partenza per una serie di divagazioni che si rendono apprezzabili anche alle orecchie del pubblico contemporaneo. A tratti tradizionalista e “classico” nel suo approccio, l’album si allontana marcatamente dal solo “esercizio di stile” e si configura come un’alternanza di brani profondi e dalla forte carica emotiva, evocando nell’ascoltatore immagini e sensazioni degne della soundtrack di un film d’autore. Dalla nebbia di “Morning Mist” alla luce improvvisa di “Aurora”, il sassofono si lega ad un arrangiamento di altissimo livello creando veri e propri spazi sonori in cui l’ascoltatore è invitato ad addentrarsi, perdendosi definitivamente nel crescendo di “Wave”. Nel mezzo anche episodi segnati dalla psichedelia, come per la meravigliosa “New Rise” e momenti più cupi, come nel caso di “Agni And Luna”. In sintesi, dunque, con “H(ost)” Marco Scipione si dimostra abile artista del suono e intelligente manovratore del sentimento, dando vita ad un LP da conservare e custodire nella memoria. Un vero e proprio viaggio sperimentale fatto di immagini e luoghi da esplorare, come un mare in cui tuffarsi e da cui lasciarsi travolgere.