Hofame – Un attimo
ANNO: 2019
GENERE: Cantautorato, art rock, elettroacustica
ETICHETTA: Barberia Records, Riff Records
PROTAGONISTI: Hofame, che vince già per essere uno dei nomi più indie degli ultimi dieci anni, è il progetto di Cristiano Alberici (già voce degli X-Mary) e Un attimo è il suo terzo disco. Un tempo più freak e scatenato, il lodigiano Cristiano decide di darsi una calmata e si rifugia in quest’universo di cantautorato dalle atmosfere acustiche e suggestioni primaverili. Un cantautore che non gioca a fare il figo, anzi si presenta in un’aurea trasandata e malconcia, lamentosa e sentimentale, un outsider della scena musicale che forse non avete mai sentito nominare, senza la spocchia intellettuale ma la voglia di suonare.
INGREDIENTI: Qualcosa dei Deerhunter, qualcos’altro di Edoardo Bennato, una voce nasale che si potrebbe trovare fastidiosa, se non fosse per queste melodie tremendamente trascinanti, ci sono i ritmi andanti di un’estate che sta per iniziare, i primi caldi e Hofame potrebbe essere un ragazzo sconosciuto che sta suonando davanti al nostro albergo al lago, da cui rimaniamo ipnotizzati, ma del quale poi ci dimenticheremo subito dopo. Testi contorti che non mettono veramente a nudo l’autore, ma ci fanno entrare in un mondo contorto di figure retoriche e nuove immagini allucinate.
DENSITÁ DI QUALITÁ: I punti di forza sono senza dubbio una rara capacità di trascinarti in un universo di cantautorato folk provinciale, come se fossimo ad una tra amici, un’autenticità pura che arriva, diretta e violenta. Ma dall’altra parte, abbiamo di fronte un album grezzo e spigoloso, in cui è difficile immergersi veramente, per i testi poco universali, immemorizzabili, per quest’atmosfera quasi paesana che si ci accoglie, ma ci fa rendere anche conto che non è proprio la nostra realtà. Da evitare se siete degli indie-rockers accaniti, se cercate qualcosa passionale e intenso, da ascoltare se vi basta fare una gita nel magico mondo di Hofame, per poi tornare a casa. Forse il vero problema di questo disco è che Cristiano Alberici non ha mai voluto essere capito fino in fondo.
-
6/10
Giudizio riassuntivo
Forse il vero problema di questo disco è che Cristiano Alberici non ha mai voluto essere capito fino in fondo