Her Skin – Find A Place To Sleep

ETICHETTA: We Were Never Being Boring

GENERE: indie-folk, folk-pop.

PROTAGONISTI: si tratta del progetto della folksinger modenese Sara Ammendolia. Insieme a lei ci sono Davide Chiari, con cui la cantautrice emiliana ha coprodotto l’album, e Daniele Rossi.

SEGNI PARTICOLARI: un paio di EP e tanti concerti in giro per l’Italia e finalmente Sara qualche settimana fa ha pubblicato questo suo debutto sulla lunga distanza, realizzato dalla sempre prestigiosa We Were Never Being Boring di Pesaro. Si tratta del primo lavoro registrato in uno studio (Riserva Indiana di Acquafredda in provincia di Brecia) e non all’interno della sua cameretta.

INGREDIENTI: ci sono parecchi cantautori indipendenti nella nostra zona che hanno saputo farsi apprezzare anche a livello nazionale e non solo: parlo, per esempio, dei modenesi Bob Corn e Setti, del mantovano Three Lakes, del reggiano Des Moines. Anche Sara puo’ tranquillamente fare parte di questa categoria: la sua cameretta è stato il punto di inizio, che l’ha portata a scrivere due EP eleganti, prima di trasferirsi in studio e provare ad allargare gli orizzonti. La chitarra acustica e l’ukulele recitano ancora una parte molto importante in questo suo primo disco, ma qualche altro strumento (violino, banjo, batteria) appare qua e là, regalando un’ulteriore leggerezza alle sue preziose canzoni.

DENSITA’ DI QUALITA’: in Find A Place To Stay Sara, mentre cerca di progredire a livello di sonorità, vuole comunque rimanere semplice e, attraverso i suoi brani gentili, regalarci venticinque minuti pieni di tenerezza: non ha perso quel suo bellissimo senso di intimità e ci basta ascoltare il morbido fingerpicking del singolo Prickly Pear, che apre il disco, per lasciarci cullare dalla dolcezza della sua voce e dalle sue preziose melodie. La luminosa A Demain poi sembra portarci verso influenze Saddle Creek e ci ricorda tanto i primi lavori delle sorelle Söderberg (ovvero le First Aid Kit). La Ammedolia grazie al suo innato talento non ci mette molto a dipingere una variegata gamma di sentimenti all’interno delle sue canzoni e allora la tavolozza si arricchisce della malinconia della cupa Eyes And Ice, della tranquillità di Sink Into You e della speranza di Angles (molto apprezzabile il suo banjo): ogni pezzo ci racconta un po’ della sua storia e Sara lo fa con tutta la sincerità possibile. In queste dieci canzoni la musicista emiliana riesce a emanare un grande calore, un senso di fragilità, una certa timidezza, ma anche una voglia di provare a uscire dal proprio guscio e di credere in se stessi: Find A Place To Sleep è sicuramente un album di quelli che fanno bene alla salute e al morale e riescono a farci sentire bene proprio perché, sin dal primo ascolto, si può percepire quanto sia reale e umano ciò che Sara sta cantando.

VELOCITA’: sempre tranquilla, pacata e molto gentile.

IL TESTO: “Treat me like a prickly pear, so you don’t have to care about me”, canta Sara in Prickly Pear, la opening-track dell’album.

LA DICHIARAZIONE: “Find A Place To Sleep è un album scritto da un essere umano per un essere umano. Se dico qualcosa nelle canzoni è perché spero che qualcun altro ci si rispecchi”, ha spiegato Sara nella recente intervista con noi di ‘Indie-Roccia.it’.

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