Giorgieness – Siamo Tutti Stanchi

Etichetta: Woodworm / Audioglobe

GENERE: Rock cantautorale

PROTAGONISTI: Giorgieness dal vivo ed in studio sono: Giorgia D’Eraclea (voce e chitarre), Davide Lasala (Chitarre e pianoforti), Andrea De Poi (Basso), Lou Capozzi (Batteria).

SEGNI PARTICOLARI: Siamo Tutti Stanchi è il secondo album della formazione capitanata da Giogia D’eraclea motore e autrice di tutti i brani. Ad un anno dall’esordio con La giusta Distanza, la band torna in pista con un lavoro registrato presso l’EDAC Studio di Fino Mornasco (CO) da Davide Lasala e Andrea Fognini.

INGREDIENTI: se volessimo trovare una definizione per lo stile dei Giorgieness questa sarebbe rock melodico italiano, ma come tutte le definizione non è mai sufficiente a raccontare un mondo di suoni. Senza dubbio gli anni novanta hanno una grande influenza sul sound generale che trova la quadra in un rock pulito dall’elettronica, in cui chitarre e batteria non partono per assoli e arpeggi fantascientifici, ma lavorano di cesello in maniera funzionale alla linea melodica dei brani. Ogni brano ha qualcosa di personale come la storia che racconta. Avete Tutti Ragione parte in salita, cupa e calda con un forte riff di chitarra e distorsioni graffiate di sottofondo in loop che fanno sentire un vago sapore post punk, ma è solo una labile impressione, che ritorna incisiva e incazzata in Controllo e rotonda e leggera nella languida ed evocativa Mya, un esplosione in crescendo di suoni per un finale che chiude alla perfezione il disco. Calamite ed Essere Te sono i pezzi Alt Rock orecchiabili e immediati,che giocano con forti ritornelli catchy, ma che sorprendono per le soluzioni ritmiche non lineari . Umana e Che Cosa Resta sono le ballate che ammorbidiscono i toni grazie alla chitarra acustica, la prima più simile al mood del lavoro precedente, la seconda più pop nelle scelte ritmiche. Siamo Tutti Stanchi è un percorso fluido mai uguale a se stesso, pulsante e vivo come un cuore che batte e analogico fino al midollo.

DENSITÀ DI QUALITÀ: dopo aver preso la giusta distanza ed aver urlato con grazia struggente dolori e sofferenze giovanili in giro per tutta Italia i Giorgieness e Giorgia D’Eraclea spostano l’asticella un po’ più in su. Siamo tutti stanchi non rinnega gli struggimenti e le inquietudini della giovane Giorgia, ma li inquadra in una nuova prospettiva meno autoreferenziale e colpevolizzante, affrontando con impeto e maggiore consapevolezza i tormenti e le frustrazioni di una generazione under trenta massacrata dall’attualità. Un percorso di crescita ed elaborazione necessaria che non è tardata ad arrivare, una approccio meno violento e travolgente, ma forse più intenso e duraturo. Un intensità ricercata anche nell’uso della voce, capace in un istante di spettinarti e al tempo stesso sussurrarti ammaliante nell’orecchio. Un vero strumento d’eccezione, a tratti sorprendente, che di volta in volta si affina in utilizzi sempre più sofisticati. I Giorgieness e il loro modo di concepire e suonare il rock melodico sono un’ unicità, che manca nel panorama italiano e che siamo contenti di poter continuare a sentire. Aspettiamo solo la prova live.

VELOCITÀ: come in una gara automobilistica, si accelera e si frena senza fermarsi mai

IL TESTO: “Avete tutti ragione sono il mio male peggiore, sono il mio male migliore”. Da Avete Tutti Ragione.

LA DICHIARAZIONE: “Il disco è una sorta di ode alla fallibilità, intesa come tensione naturale all’errore, da cui, se si ha la voglia e la forza, si può imparare a distruggersi per poi ricostruirsi. Paura del fallimento inteso anche come timore del giudizio e soprattutto del senso di umiliazione che ne consegue”. Dal comunicato stampa ufficiale.

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