Giallorenzo – Milano Posto Di Merda
ANNO: 2019
ETICHETTA: La Tempesta Dischi
GENERE: lo-fi/pop
PROTAGONISTI: la recente nascita del progetto Giallorenzo è avvenuta in seguito alla fusione artistica tra il bergamasco Pietro Raimondi, aka Montag, Marco Zambetti, supporto dal vivo di quest’ultimo, e la band post-rock bresciana Malkovic (quasi al completo, il cantante e chitarrista Giovanni Pedersini e il bassista Marco Copeta, qui però in veste di batterista). Figurano poi alcuni ospiti come Luca Fois dei Quercia e Generic Animal che hanno prestato la loro voce nei cori del primo singolo estratto Condizioni Meteo Critiche.
INGREDIENTI: l’elemento peculiare è Milano, la città che fa da sfondo alle vicende narrate in quanto vissute in prima persona dai componenti della band. Il disco è difatti un concept che prende di mira questo “posto di merda”, è una sorta di raccolta di racconti con teatri dalle scenografie disparate. Ed essendo questo il presupposto, diverso è il sentimento con cui ci si rivolge di volta in volta al capoluogo lombardo che rappresenta, ad ogni modo, la culla all’interno della quale prendono vita esperienze svariate. Il titolo del disco non è casuale (ed è inoltre molto interessante perchè colpisce da subito l’ascoltatore facendogli capire che tipo di disco è), è ripreso da una scritta che appare nei pressi della stazione di Dateo, sempre nel milanese, scelto in quanto rappresentativo della storia del ragazzo trovato morto dopo due mesi in casa propria. La toccante esperienza è stata per tutta la band (che al momento dell’accaduto viveva in quella stessa palazzina) il punto di partenza per comporre gli undici pezzi che daranno forma all’album, in modo particolare la prima di questi, 118. La malinconia è un’altra discriminante del disco, se pur presente a tratti. Festa è il brano che riprende meglio questa tematica, nonostante l’evocazione del titolo tra le righe si parla della voglia di rivalsa personale che maturiamo quando scopriamo di non aver mai avuto quello che pensavamo di avere e per cui abbiamo lottato. O ancora il desiderio, una componente di cui ognuno di noi, per ragioni diverse, si nutre. In Kevin Ragazzo Superdotato si ammette questo concetto espressamente, descrivendo la voglia da cui tutti, chi più chi meno, siamo stati colpiti, quella di fantasticare su di qualcuno visto di sfuggita in biblioteca, tra un libro e l’altro.
DENSITA’ DI QUALITA’: Milano Posto Di Merda riesce ad essere diretto e comunicativo senza alcuna difficoltà, non solo perché ha una durata brevissima (parliamo di esattamente 23 minuti per 11 brani!) ma perché affronta temi attuali in gran modo. È un disco profondo, per niente superficiale, è la visione comune ed arrabbiata di quella fetta di società che si rende conto di quanto il proprio presente sia problematico. Di quella società che rappresenta il presente di quel passato combattivo, e per questo invidiabile, ma che teme di affacciarsi al futuro senza scorgere niente se non un vuoto allarmante. Ad arricchire il tutto, una fanzine che racconta quanto già detto attraverso testi e integrazioni varie e che motiva l’intensità del disco nella sua totalità. Un motivo in più per viverlo e ascoltarlo più volte, per scoprirlo davvero.
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7.5/10
Giudizio riassuntivo
È un disco profondo, per niente superficiale, è la visione comune ed arrabbiata di quella fetta di società che si rende conto di quanto il proprio presente sia problematico