Edda – Graziosa Utopia

GENERE: Cantautoraro Pop

PROTAGONISTI: Stefano Rampoldi aka Edda, voce storica dei Ritmo Tribale.

SEGNI PARTICOLARI: Graziosa Utopia è il quarto album solista di Edda. Il disco è stato prodotto e arrangiato da Luca Bossi e Fabio, registrato da Davide Tessari e mixato da Angelo G. Mauro. I musicitsti coinvolti sono molti con alcune partecipazioni importanti come Giovanni Truppi in Arrivederci a Roma e Federico Dragogna in Spaziale.

INGREDIENTI: Graziosa Utopia è un album che stordisce per la ricchezza dei suoni e delle soluzioni stilistiche adottate. I brani sono costruzioni complesse e talmente articolate che è come trovarsi davanti a delle scatole cinesi, in cui ogni brano contiene al suo interno altri brani. Nel complesso rispetto al precedente Stavolta Come Mi Ammazzerai il lato prettamente Rock è messo da parte prediligendo atmosfere più pop e ricercate. I ritmi sono un evoluzione continua e buttano nel frullatore beat anni 60, melodie che ricordano il meglio di Battisti, sentori di psichedelica, chitarre calde e incalzanti e qualche tocco effettato che richiama gli anni 80. Il gioco dei suoni è di volta in volta originale e perfetto per sostenere le particolarità della voce di Edda. A partire dai bassi che in contrabbosizione fanno emergere l’intensità vocale, agli archi, le tastiere e i synth che invece, la avvolgono armoniosamente andando a sottolineare un lato più intimo e toccante. Ogni brano è una sorpresa e una scoperta ascolto dopo ascolto.

DENSITÀ DI QUALITÀ: Graziosa Utopia è un album di musica leggera, musicalmente più vicina al Pop che al Rock, e in quanto tale si appropria dell’amore come tema principale attorno al quale si sviluppano i brani. L’amore che racconta Edda, però, non ha niente a che vedere con l’ideale di romanticismo sognante e dolce. Qui il sentimento per eccellenza si fa duro, disincantato spesso violento.(“volè volè essere la tua sposa la tua saliva è la mia coca cola se per caso ti innamorerai ma quella forza tanto non ce l’hai” da Zigulì). Le forze messe in gioco si arricchiscono di paure, dubbi e ferite (“ma non mi dire che la vita è bella ed ognuno ha la sua pena quando avrò finito di mangiare ti pugnalerò alla schiena” da Signora). I testi sono diretti, il linguaggio si fa semplice e spesso lavora per immagini. La narrazione, come spesso usa fare Edda, avviene al femminile. (“Tanto io non sarò mai quella che sono tanto io non saprò mai neanche chi sono picchiami spaccami guardami” da Picchiami). Un ‘espediente che aggiunge intensità e pathos, riuscendo a trasmettere attraverso immagini vivide e vitali un’emotività strabordante. (“La peggiore malattia che ho è la voglia di te ti prego non scopare la mia tenerezza” da Benedicimi ). Una visione disincantata,a volte brutale, ma al tempo stesso pura, che irrompe e non lascia indifferenti. Se con i precedenti lavori Edda ci aveva conquistati colpendoci dritti in faccia, con Graziosa Utopia il colpo arriva, potente, travolgente e direttamente sotto pelle.

VELOCITÀ: Un perfetto equilibrio tra beat e melodia, tra ritmi vivaci e lente ballate.

IL TESTO: “La peggior malattia che è la voglia di te ti prego non scopare la mia tenerezza”. Da Benedicimi.

LA DICHIARAZIONE: “Dopo “Odio i vivi” e “Stavolta come mi ammazzerai?” Ci voleva un po’ di ottimismo. Poi senza farlo apposta anche la decisione di fare un disco non rock, sembrava andare nella stessa direzione.”. Dal comunicato stampa.

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