Arancioni Meccanici – Movimento
Piena conclusione di un lungo viaggio composto da singoli e remix, il nuovo LP degli Arancioni Meccanici, “Movimento” si presenta come un disco sfaccettato e complesso. A brani già editi come “Zombie Jungle” e “Disco d’argento” si uniscono episodi del tutto nuovi ma coerenti con il percorso artistico della band; quel che ne risulta è un album di 8 tracce che mescola suoni e suggestioni dando vita ad un’esperienza di ascolto variegata e intrigante. Se è vero che da un punto di vista sonoro sono le chitarre a dominare sul resto, il dialogo con i sintetizzatori e (soprattutto) l’approccio al cantato riescono a condurre l’ascoltatore attraverso un’interessante alternanza di generi e riferimenti musicali. Dal surf alla vaporwave sono infatti molte le etichette che potrebbero essere associate ad un disco che rifiuta però di farsi categorizzare, trovando una piena coerenza in una scrittura dissacrante e schietta. Ironia e schiettezza emergono con forza unendosi ad una generale volontà di isolare una realtà fuori dallo spazio e dal tempo, apparentemente immersa in una paralisi retrofuturistica da cui pare impossibile scappare. La critica sociale di “Vietnam” e l’energia distruttiva di “Combustibile” lasciano spazio però anche a episodi più intimi e malinconici; non a caso, l’LP trova la sua chiusura con “Mi Manchi (My Monkey)”, brano più aperto e rilassato – e probabilmente fra i più riusciti. In sintesi, con “Movimento” gli Arancioni Meccanici trovano la formula giusta per costruire un album interessante e godibile, ambientato in una realtà dai confini non ben definiti in cui è impossibile non perdersi.