Roccia ruvida – La Differenza
“Potevamo scrivere “Bohemian Rapsody” e non ci si sarebbe inculato nessuno.”…e come dare torto ai ragazzi de La Differenza? Peccato che ho l’impressione che siano stati poco in linea con lo spirito di questo “gioco” o forse è il tono da una cosa letta soltanto a fare “la differenza”. Un nuovo disco per gli abruzzesi che nel 2005 sfornarono un bel tormentone dal titolo “Che farò”. Poi si spengono i riflettori e la musica, come dicono giustamente loro, torna ad essere incontaminata e sostanzialmente più pura. Oggi il nuovo lavoro si intitola “Il tempo non (D)Esiste” che si, possiamo filosofeggiare quanto ci pare sul concetto di cover, di omaggi, di interpretazioni e via discorrendo…ma per quanto giri la minestra alla fine, a parte un inedito, state suonando brani di altri. “La differenza” è che questa volta, con La Differenza, ci sono anche questi altri…e ci sono per davvero, in carne ed ossa. E non è poco signori…
Un ritorno con tantissime “cover”. Ho messo le virgolette ma sempre cover sono. Come mai?
Se le hai messe un motivo ci sarà. Sono contento che hai ascoltato il disco o che qualcuno te lo abbia spiegato bene. Ho letto su Wikipedia che quando rifai una canzone molto conosciuta uguale all’originale, allora è una cover. In questo caso si tratta di “furti leciti” con l’autorizzazione e la partecipazione dei legittimi titolari. Bisognerebbe aggiornare Wikipedia dopo “IL TEMPO NON (D)ESISTE”, il concetto di cover è stato definitivamente superato.
Dietro la filosofia di scavare nel passato e nella storia non ci sarà mica una mancanza di ispirazione?
Potevamo scrivere “Bohemian Rapsody” e non ci si sarebbe inculato nessuno. Oggi funziona così. Invece grazie alla filosofia di questo disco, anche tu sei qui a scrivere di noi. Gli inediti? Sono già pronti per il prossimo.
Che poi siamo tutti figli di questo mondo di apparenze. Ok riproporre il brano “Tira a campare” di Bennato (prendo come esempio il brano di cui avete fatto anche il video) ma se non ci fosse Bennato in persona con voi sarebbe una delle tante cover. Anche qui, filosofie che funzionano a parte, non è che si finisce per cercare nel vip di turno la forza mediatica che da soli non si ha?
Invece di farti tutte queste pippe mentali, ti invito a chiudere gli occhi ed ascoltare la canzone come facevi quando eri un pischello e sognavi una vita migliore, magari ti ci rivedi anche tu, come noi.
Cosa rispondete a chi dice (e senza troppo sbagliare forse) che La Differenza ce li ricordiamo solo per quel Sanremo Giovani?
Che è vero. Te lo ricordi ancora?
Nel disco ci sono alcune “cover” (sempre con le virgolette) che rispettano molto gli arrangiamenti originali. Questo perché il legittimo proprietario vi ha vietato di fare modifiche? Forse non gli piacevano le vostre idee?
Qui mi deludi, vuol dire che non hai ascoltato con attenzione il disco. Non c’è nemmeno una canzone che rispetta gli arrangiamenti originali ed è proprio questo che ha convinto i legittimi proprietari a incidere con noi.
Come al solito chiudiamo l’intervista abbassando l’ascia di guerra e tornando seri per un po’. Però prima si è sfiorato un tema assai interessante che vorrei riproporlo ma in una luce decisamente diversa. Sanremo, luci accese, si diventa di colpo riconosciuti. Spente le luci la strada diventa in salita come per tutti e la musica – l’unico filo conduttore – sembra non avere più quel valore. Come a dire: se fai parte del sistema vali se no puoi restare a casa tanto è uguale. Voi tutto questo lo avete vissuto in prima persona e con quest’ultimo disco mettete in campo un lavoro decisamente impegnativo, intenso e (battute a parte) intelligente. Ma quindi, se si spengono i riflettori? La musica davvero smette di avere forza?
Oggi puoi fare buona musica solo a riflettori spenti. E questo disco ne è la prova. Sanremo, Talent e tutto il resto … Solo stronzate per fare soldi. La musica è altrove amico mio. Mantieni sempre alta l’ascia di guerra. Mi è piaciuto rispondere alle tue fottutissime domande. Ciao.