juanito, la paranoia: ogni cosa conta…

C’è una pulsazione che attraversa la materia e si insinua nei pensieri, un’energia sottile e ancestrale che trova voce in juanito, la paranoia. Con il nuovo singolo “Eywa”, il genio creativo del torinese ci guida in un’esplorazione direi quasi spirituale, tra immagini liquide e parole ben affilate come nel suo stile, in un equilibrio raro tra corpo e cosmo, libertà e radici. Si approda così ad una riflessione poetica e cruda su ciò che ci lega e ci scioglie, tra onde sonore curate e una scrittura che ha il respiro della poesia urbana. Nuove frontiere di cose, di modi, di suoni… sempre senza perdere di vista la costa principale…

Da dove arriva l’idea di raccontare un’energia invisibile che lega ogni cosa?
Dalla mancanza di sensibilità che pervade il mondo in cui sguazziamo e che per forza di cose inquina anche i testi di molti artisti; è stata la distanza che ci ostiniamo a percepire a spingermi a proporre questa visione alternativa.

Inevitabile chiedersi anche quanto c’è di realmente vissuto ad ispirare tutto questo… una dimensione della spiritualità anche…
Ogni brano è fotografia di una mia sfaccettatura, di una sfaccettatura di T.N.Y., di Lore… ovviamente il testo si riconduce alle mie esperienze ma parla di argomenti che viviamo tutti, è tutto vero, è tutto vivo.

Nel brano parli di libertà, amore, parola scritta e dell’inutilità del denaro. Sembrano tematiche davvero contro corrente per chi fa rap & R’n’b oggi… vero?
In generale sono concetti e perni offuscati dal consumismo a livello globale (questo riguarda ogni ambito, sia artistico che sociale etc..), in particolar modo credo che l’arte che ti assopisce e non ti spinge a una riflessione non sia altro che intrattenimento.

Tutto ha una forte potenza cinematica… belli i tuoi video che però qui manca… o sbaglio?
Tempo al tempo… le difficoltà pragmatiche a volte non permettono ai progetti di esprimersi a 360 gradi. Ma ci sono abbastanza immagini proposte nel testo che un video è superfluo no?

Il futuro digitale di oggi o si torna al passato delle manopole?
Non ha senso rimpiangere un passato che non c’è più; inoltre i ricordi sono sempre poco nitidi e poco affidabili, non abbiamo avuto ere di vero e proprio splendore, la cosa migliore è riconoscere la società che ci circonda e migliorarla il più possibile per donarla a tutte le vite che ci succederanno.

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