Intervista – Scicchi
In occasione dell’uscita del suo EP d’esordio “Occhi diversi stessi lividi” (che abbiamo avuto modo di raccontarvi anche sulle nostre colonne) abbiamo deciso di fare qualche domanda a Scicchi, il nuovo talento di La Clinica Dischi:
Bentrovato su Indieroccia, Scicchi. Racconta chi sei a chi ancora non ti conosce…
Ciao! Mi chiamo Francesco, sono di Tarquinia (VT) e in arte mi chiamo “Scicchi” o se vogliamo dirla tutta, quasi chiunque mi chiama così. Ho 20 anni e faccio musica. Suono la chitarra da quando ho circa 11 anni ed è grazie ad essa che mi sono avvicinato così tanto alla musica, trovandoci una via di sfogo e anche, perché no? un luogo sicuro.
Hai da poco pubblicato “Occhi diversi stessi lividi”, il tuo EP d’esordio per La Clinica Dischi. Ci racconti come nasce il tuo rapporto con l’etichetta ligure?
Nasce con una mail inviata allegando le demo di “Fragile” e “Mea Culpa”, pezzi che potete trovare nell’ep. Poi ci siamo beccati a La Spezia per registrare e per parlare un po’ del progetto, ci siamo tutti trovati subito abbastanza d’accordo fino a poi la pubblicazione di “FRAGILE” il mio primo singolo per La Clinica Dischi
E in studio? Come hai lavorato alla produzione dei brani? Era questo il risultato finale che ti aspettavi ad inizio lavori?
Il più delle volte facevo delle demo a casa e poi le canzoni venivano rilavorate in studio, con cambi di testo e arrangiamenti migliori, in “STANOTTE” per esempio nei primi secondi si può sentire la mia chitarra registrata a casa con il telefono che fa gli accordi. Poi Marco e Leo che sono i produttori di Clinica e dell’EP hanno le mani magiche, quindi sarebbe davvero difficile non essere soddisfatti.
Parliamo delle canzoni. Qual’è il brano che meglio esprime la tua idea di “musica”? Insomma, quello in cui ti ritrovi maggiormente a livello di vibes in questo momento?
Direi STANOTTE, frambo ha scritto e cantato delle strofe clamorose, e anche a livello di testo mi ci ritrovo un botto, la base poi è assurda con le chitarre e le mani di Marco e Leo.
E quale invece il brano che ti fa “straziare” il cuore? Quello sul quale, insomma, hai versato più lacrime?
Beh ovviamente “MEA CULPA” scritta in cameretta alle 3 di notte, ancora oggi dopo quasi un anno, rimane un tasto dolente ahaha
I due brani che a noi hanno colpito di più, invece, sono quelli che aprono e chiudono il disco: “4 su 4”, con il suo afflato orchestrale, e “Stanotte”, in combo con frambo. Ti va di parlarcene?
Certo! “4 SU 4” l’ho scritta poco dopo la fine delle superiori, è diciamo un piccolo inno per il mio gruppo di amici, poi gli archi sono stati registrati al Forum di Ennio Morricone che l’hanno resa a dir poco magica. “STANOTTE” invece con mio fratello frambo, l’ho scritta dopo una serata abbastanza atipica per me, poi frambo c’ha messo le mani o più che altro, direi la voce ed è diventata una vera e propria hit per i miei gusti.
Bene, grazie per il tuo tempo Scicchi. Quali sono, adesso, i piani per il futuro?
Tanta musica e spero anche tanti live.