Intervista – Gli Incubi di Freud

“Gli incubi di Freud” con “Migliore attore non protagonista” si raccontano tramite il brano, che è quasi un racconto in musica, e con questa nostra intervista allontanandosi dalla banalità e rivelando un anima poetica e sincera.

Parlatemi del vostro progetto

Dexter Morgan ce la stava quasi facendo a redimersi e a crearsi una sua stabilità affettiva. Durante il lockdown di marzo 2020 stavo facendo il sesto rewatch della serie “Dexter”, ed io intristito, decisamente gonfio di malumore e birra, realizzo che se ce l’aveva quasi fatta un serial killer, a me non sarebbe servita la sospensione dell’incredulità per riuscire a dare vita ai pezzi che avevo scritto sette-otto anni prima. Gli incubi di Freud sono riscatto, rivalsa, una scelta decisa e convinta, è come diventare genitori in età avanzata, non facile ma molto sentito. All’inizio indagherò molto sulla mia vita emotiva e sentimentale, ma sono certo saprò divagare su molte tematiche. A dar supporto agli argomenti trattati c’è del buon rock, nelle coniugazioni attuali ma anche passate.

Ascoltando “Miglior attore non protagonista” è palese la presenza di un uso erudito della poetica, l’approccio alla costruzione del brano è partito da questo?
Può sembrare controverso ma il testo è arrivato solo una volta completata tutta la parte strumentale. Prima mi serviva veicolare le emozioni alla sola pancia con la musica, poi ho potuto coinvolgere anche la testa col testo, che vede sempre il mio impegno nella ricerca di un certo linguaggio

Con chi avete collaborato per la realizzazione del videoclip?

Il videoclip è stato scritto diretto girato dalla Joshua McFarrow Movie… ovvero da me stesso 🙂 Punto molto anche sul supporto visivo, il nostro ben nutrito canale YouTube è chiara testimonianza di questo impegno. Bisogna avvicinare il pubblico svelandosi oltre le note.

Quali sono le vostre maggiori influenze? Sognate mai di collaborare con una band del panorama nostrano?
I Ministri nel panorama italiano sono il riferimento che sento più forte e vicino. Linee di basso e voce ammiccano ai canadesi Billy Talent, per gli arrangiamenti vorrei apprendere ancora meglio la linearità che invecchia sempre meglio dei Feeder e dei Jimmy Eat World. La collaborazione coi Ministri mi sembrerebbe la più “logica” e la più sognata. Mi incuriosiscono molto anche i Fast Animals and Slow Kids, sono animati da un bellissimo spirito di cui godrei a condividerlo.

Avete progetti per il prossimo futuro?
A fuoco lento sta venendo su il secondo ep, che, come dice Caparezza, “è l’album più difficile nella carriera di un artista”. Ah, non da meno c’è la smania per il debutto dal vivo, che avverrà come i tempi saranno maturi, nessuna fretta.

Elencate una canzone per componente della band che risulta terapeutica per ognuno di voi.

Joshua non ne sa scegliere una:
nel presente Circa Waves – Birthday Cake e Metric – No lights on the horizon.
In assoluto Cursive – Staying alive

Alessandro: Creedence Clearwater Revival – Lookin’ out my back door

Mirko: Haken – Earthrise

Andrea K: Little Brother Eli – Beautiful people

Edoardo: Eurythmics – The miracle of love




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