Interview – Spera
Lo scorso 12 febbraio è uscito per Giungla Dischi su tutte le piattaforme digitali Cobain, il nuovo singolo di Spera (distr. Artist First), cantante e rapper abruzzese che, dopo gli esordi nel gruppo Alte Frequenze, ha deciso di dare una svolta alla sua carriera solista attraverso un progetto tutto nuovo che si rifà alle sonorità tipiche del Grunge e dell’Alt-Rock.
Per l’occasione, abbiamo intervistato Spera per saperne qualcosa di più.
Ciao e benvenuto su Indie-Roccia! Come prima cosa ti chiediamo di presentarti a chi sente parlare di te per la prima volta grazie a questa intervista?
Io sono Spera un Rapper (già attivo con il collettivo Alte Frequenze) influenzato dai generi Rock e Pop e di conseguenza la musica che ne deriva è un ibrido.
Qual è stata la tua formazione musicale e quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?
A 12 anni stavo imparando a suonare la chitarra, ho ascoltato molto Punk e Rock e crescendo ho incominciato a dedicarmi all’Hip Hop, scrivendo canzoni Rap e partecipando a Contest. Tra i gruppi che mi hanno maggiormente influenzato ci sono i Nirvana, Gemitaiz, Oliver Tree, Gorillaz e Sexion D’Assaut.
Prima di diventare solista, facevi parte della band Alte Frequenze. Quali sono, secondo te, i pro e in contro dell’esperienza solista e dell’esperienza di gruppo?
I pro di avere un gruppo sono molti, nel caso nostro riuscivamo ad essere forti sul palco in tre e ci divertivamo molto e anche nella creazione dei brani, se nel gruppo c’è la giusta sintonia, scambiarsi idee diverse aiuta molto. L’unico punto a sfavore si crea quando si ha bisogno di prendere direzioni artistiche e personali differenti, in quel caso non sempre un gruppo può coesistere.
Quanto c’è di personale in Cobain, il tuo ultimo singolo?
Cobain è una traccia del tutto personale, parla delle mie esperienze adolescenziali ed ho cercato di riprendere quel sound che mi ha cresciuto per renderla ancora più personale. Tuttavia, sono esperienze di un ragazzo come tanti e penso che qualcuno possa rispecchiarsi.
Com’è la scena musicale abruzzese e in che modo ti inserisci in quel contesto?
Non credo che in Abruzzo ci sia una buona scena soprattutto non ci sono molti locali in cui c’è la possibilità di esibirsi.
Che impatto ha avuto la pandemia dell’ultimo anno sulla tua carriera artistica?
La pandemia ha avuto un impatto negativo sulla scrittura, il fatto di uscire poco e quindi “vivere” di meno non mi ha fatto scrivere per un po’ ma in compenso sono riuscito a dedicarmi alle produzioni e a fare musica lo stesso quindi tutto sommato non direi che ha avuto un impatto negativo sulla carriera.
Ci dai qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?
Sicuramente ci saranno altri singoli che usciranno con video a differenza di questo, in progetto c’è anche un album ma è ancora troppo presto per parlarne. Spero intanto di presentare presto questi singoli su dei palchi.