Interview – Selenio
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 9 maggio 2025 “Credo davvero che il fiume sia meglio del mare”, l’esordio da “punk gentiluomo” del cantautore SELENIO. Il titolo è una provocazione che ci invita a pensare fuori dagli schemi, in modo da capire cosa ci piaccia davvero e cosa invece viene scelto da altri. Un inno all’autodefinizione e all’accettare il fallimento come crescita. Attraverso le cinque tracce, il cantautore irpino parte dal songwriting, attraversa i sentieri di quello che definisce contro-pop e dopo aver fatto il giro a Londra (dove è girato il video di “Ragazza Fatality”) e a Torino (dove produce insieme all’amico Fractae) torna nella sua verde Irpinia risalendo i percorsi dei fiumi.
Sei stato finalista in diversi premi per cantautori. Come hanno influenzato la tua carriera?
Lo hanno fatto esclusivamente dal punto di vista umano.
Difficilmente ho pensato a queste occasioni come a delle “gare” e forse questo è il motivo per cui sono sempre arrivato in finale senza vincere.
Ho conosciuto in questi contesti amici con cui poi ho scritto o con cui ho suonato penso a Francesco Lettieri, Alessandra Nazzaro o CARUCCIO.
Il passaggio da ZERELLA a Selenio segna un cambiamento. Cosa ha motivato questa evoluzione artistica?
Un percorso umano e di psicoterapia che si concluse proprio due anni fa, in prossimità di quel cambio di “identità” artistica.
Hai suonato con artisti come Marlene Kuntz ed Edda. Qual è l’insegnamento più importante che hai ricevuto da queste esperienze?
L’insegnamento più importante che ho avuto è che anche se sei una leggenda del rock in Italia vai a scusarti con un musicista, all’epoca ventiquattrenne, perché con la tua band hai tardato al soundcheck.
Questa cosa l’ha fatta Cristiano Godano. Non l’ultimo arrivato e denota una straordinaria umanità.
Come vedi il panorama musicale indipendente italiano oggi?
In salute precaria.
Le cose belle devi andartele a cercare in fondo al fondo e spesso non passano per le playlist.
C’è tanta qualità, specialmente nel rap, nel rock e nel cantautorato ma, ripeto, bisogna aver voglia di ricercare e premere play rispetto a qualcosa che, spesso, non conosciamo.
Quali sono i tuoi progetti futuri e come pensi di evolvere come artista?
Al momento sto producendo con il mio amico e producer CARUCCIO. Ci sentiamo spesso per decidere quali pezzi scegliere perché il repertorio “fantasma” che non è stato ancora prodotto è vastissimo.