Interview – Sea.bass_beat

Fuori dal 19 gennaio “Dimensioni”, il doppio singolo di Sea.bass_beat. Quattro minuti che raccontano una storia ambientata, per l’appunto, in due dimensioni differenti. Nella prima stanza abbiamo suoni più leggeri, mentre la seconda lascia spazio all’introspezione.

Sea.bass_beat ama da sempre sperimentare con i suoni e in ogni suo lavoro avviene un piccolo salto di qualità. La musica scorre come un flusso continuo e senza giudizio lascia che sia l’ascoltatore a trovare la propria interpretazione.

Lo abbiamo intervistato!

Quali sono le tue influenze musicali?

Partiamo dal presupposto che a casa mia la musica in generale è sempre stata molto presente. Ma il tutto parte fin da bambino, grazie all’ascolto dei vinili di mio padre. In casa si poteva trovare una vasta raccolta di tutto ciò che riguardava il rock progressive, da quello italiano a quello estero. Tra tutti spiccano i Pink Floyd. Nel corso del tempo ho potuto avvicinarmi anche alle colonne sonore di Vangelis. Con mio fratello ho potuto apprezzare nel tempo la storia dell’hip hop old school e tutti i principali esponenti. 

“Dimensioni” è un singolo che suona come un doppio singolo. Come mai hai deciso di presentarlo così e non come due singoli separati? 

È un brano che è stato pensato e progettato come se dovessi suonarlo dal vivo. Ecco perché è stato inserito un “passaggio” tra i due, come se dovessimo entrare in un nuovo spazio o appunto in una nuova dimensione. Ricorda molto ciò che i dj spesso fanno, ovvero il famoso scambio tra due pezzi durante un mixaggio. 

Qual è la parte migliore dell’essere musicista? Creare la canzone o suonare live?

Sicuramente per il mio progetto da solista è creare un pezzo. Difatti l’obbiettivo sarebbe quello di poter lavorare un giorno in qualche studio di registrazione importante. Per quanto riguarda i live lo lascio alla mia band con i Tales of Sound. Con loro c’è tutto: dalla creazione del progetto, dalla stesura del testo, dalla creazione di un beat, alla chiacchiera, allo scherzo, alla complicità che si è creata tra noi. Tutta questa energia poi finisce nel palco ed è molto bello farlo con loro. Mi fa sentire vivo e mi fa emozionare.

Qual è stato il concerto più bello a cui hai partecipato da spettatore?

Sicuramente è quello che mi ha regalato la mia ragazza: Paul Kalbrenner a Ferrara. Sono un suo grandissimo fan e finalmente ne ho avuto l’occasione. Abbiamo ballato insieme tutta la serata. e inoltre, ho potuto osservare i suoi modi di interpretare un palco, di notare gli effetti e la qualità dei brani dal vivo. Una figata unica! 

C’è un artista particolare con cui ti piacerebbe collaborare in futuro? 

È una domanda difficile a cui non so mai rispondere. Penso più che altro a crescere e a crearmi un futuro in questo ambito. Mi piacerebbe moltissimo che fossero gli artisti a contattare me per creare assieme nuovi progetti. 

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Per il mio progetto da solista ho in mente l’uscita di un prossimo singolo. Con la mia band invece stiamo lavorando ad un nuovo progetto stra figo e soprattutto c’è finalmente l’idea concreta di girare il nostro primo video clip

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