Interview: Marco Forieri

Oggi abbiamo incontrato Marco Forieri, ex Pitura Freska.

Non mi rassegnerò, no no no. Io vorrei darti una lezione col bastone”: così canta la voce di FURIO nel suo nuovo singolo dal titolo “COL BASTONE”. Un brano che mischia sonorità funky ad altre elettroniche con un tocco di synth, il tutto completato dalla voce dell’autore che, in modo quasi ironico, canta e racconta della volontà di opporsi a tutti i sopraffattori. Il brano vede l’importante collaborazione con Giuseppe “Frank” Martino, emergente artista della scena Jazz-Elettronica, e con gli Ska-J.

Ecco cosa ci ha raccontato a riguardo!

Ciao Marco, erano tre anni che non ti sentivamo con un inedito. Che cosa è successo nel frattempo, da Furiology ad oggi?

Ho prodotto due video con i brani estratti da Furiology (Orietta Berti e Molesto), ho scritto canzoni per altri gruppi (John See a day – Fuoribordo), ho registrato da turnista sax e cori per tutti quelli che me lo hanno richiesto, ho fondato un trio jazz (I Congiuntivi Defunti) e suono in due big band jazz. Poi ho incominciato a lavorare per il nuovo album senza fretta e senza affanni. Ora il nuovo lavoro è a buon punto ma non ho intenzione di uscire prima della fine del 2021. Per il resto seguo i miei lavori di volontariato, tengo l’orto in ordine (si un orto a Venezia centro non a Mestre o campagne circostanti) e vado a vogare con la mia “mascareta” tutte le volte che posso.

Leggiamo della tua collaborazione con Frank Martino, musicista attivo sia sul versante jazz che nell’ambito della musica elettronica. Come vi siete trovati?

Frank suona com me da 5 o 6 anni. E’ un validissimo musicista (suona benissimo sia chitarra che basso e ha anche una bella voce) che è venuto a sostituire il vecchio chitarrista partito per Londra in cerca di fortuna. Abbiamo fatto insieme il terzo e quarto album di Natale, Il disco strumentale Manbo King?, ha arrangiato i brani di Furiology prima di passarli al produttore artistico Gianluca Ballarin. Ora stiamo lavorando su i nuovi brani di cui Col Bastone è il primo uscito.

Se proprio dovessimo incastrare Col bastone in un genere musicale, quale sarebbe?

Veramente non lo so. I generi li inventano i critici musicali e i venditori di dischi per metterli a modino negli scaffali. La musica è musica anche se ci sono più pause che suoni. Con il mio trio jazz propongo brani estratti da Poulenc, Debussy e Satie: è jazz o è classica? Non lo so ma intanto me la suono con il mio sax…

Che poi, in definitiva, di cosa parla Col bastone?

E’ bastato ricordare ciò che mi hanno detto (riferendosi a me) i vari manager, produttori discografici e dj radio trovati nella mia pluridecennale carriera, mettere tutte insieme le frasi ed è nato il brano. Naturalmente se me le dicessero oggi gli darei “col bastone”!

Esiste davvero una scena musicale a Venezia? Chi ne fa parte?

Non credo esista più una scena musicale veneziana nel senso stretto della parola. C’è stato un incontro in un teatrino di Venezia organizzato da una televisione straniera. Il moderatore era milanese, i musicisti delle campagne venete e tutti si definivano veneziani. Di veneziano non c’era neppure il pubblico.

Siamo restati in troppo pochi a Venezia, quelli con intenzioni musicali serie se ne vanno per la vocazione unicamate turistica della città e la mancanza di una visione culturale popolare.

La domanda che non ti ho fatto ma che avrei assolutamente dovuto?

A me le tre domande più comuni sono:

  1. Perché ti sei tagliato i capelli?

2. Ma suoni ancora?

3. Si ma di mestiere veramente cosa fai?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *