Interview: Luca Eri

Oggi abbiamo incotrato il cantautore Luca Eri che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Apocalisse, un nuovo capitolo che si muove tra indie-rock, cantautorato e ventaure elettroniche che ci mostra che fine faccia l’amore, il giorno della fine del mondo.

Ne abbiamo parlato direttamente con lui.

Apocalisse è un brano triste. Gli amanti della tua storia alla fine come rimangono?
Io credo ci siano dei brani nati per essere capiti, altri che invece devono rimanere nel mistero: ecco, Åpøcalisse è uno di loro. Ricordo che prima di girare il video ho parlato più volte con il regista – Riccardo D’Alessandro – ed entrambi cercavamo di esporre le nostre idee in relazione ai vari
significati del mio pezzo: alla fine la sensazione era sempre la stessa, ovvero che nessuno di noi due fosse riuscito a comprendere fino in fondo il significato del mio testo. Ecco, io credo sia questa la forza di Åpøcalisse. Del resto, ed è un concetto che ripeto spesso nel corso delle interviste, Ungaretti diceva che una poesia è tale se contiene in sé un mistero e Åpøcalisse è una roba misteriosa.

Ci sarà davvero una fine del mondo?
La Scienza sembra dirci che un giorno tutto questo universo non ci sarà più, almeno per come lo conosciamo noi, ma la fine del mondo arriverà con ritardo rispetto alla fine dell’umanità, che si estinguerà molto prima.
Aristotele, invece, un po’ come la maggior parte dei greci del suo tempo, era convinto che il mondo fosse eterno. Io, sinceramente, non lo so e forse nemmeno mi interessa saperlo: più che altro perché ciò che sembra certo oggi, potrebbe non accadere domani.

Qualche rimpianto?
Le mie canzoni traggono sempre ispirazione dai miei rimpianti: un po’ li maledico, un po’ li ringrazio.

Qual è la tua formazione musicale? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
No, niente di eccezionale. Pianista e chitarrista poco virtuoso; mentre, per quanto riguarda gli ascolti, posso dire che ho molti tabù tra coloro che sono considerati i grandi del passato: nel senso che non riesco proprio ad ascoltarli, mi infastidiscono. Però evito di citarli, anche perché sono molti i nomi che non vi farebbero piacere.

Uno in particolare?
Va bene, Freddie Mercury, ma anche Domenico Modugno e Mina. E mi fermo qui.

Cos’è successo a Luca Eri tra Cenere e Apocalisse?
Nulla di particolare, come sempre

La domanda che non ti ho fatto ma che avrei assolutamente dovuto?
Come si chiamano il tuo cane e il tuo gatto?

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