Interview – Loris Dalì

Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 4 ottobre 2024 “CASA Dalì”, il nuovo EP del cantautore abruzzese Loris Dalì e già anticipato dal singolo “Se citofoni scendo”. Impregnato di leggerezza e della semplice poesia della quotidianità, “CASA Dalì” è un disco completamente analogico, fatto in casa e registrato a mano dallo stesso artista che definisce se stesso come “un cantautore stagionale”. 

Come nasce la figura artistica di Loris Dalì e cosa contraddistingue la sua musica?

La mia figura artistica nasce negli anni 90. I primi concerti alle superiori, poi la band con cui ho suonato per venti anni. Nel 2014 sono “diventato” cantautore e dopo dieci anni questo è il mio quarto disco. Infatti, quest’anno festeggio 50 anni di età e 10 anni di carriera con un nuovo disco e tornando a suonare dal vivo, cosa che negli ultimi anni avevo escluso di tornare a fare. La mia musica è fatta a mano, artigianale, imperfetta, suonata. Dicono che le mie canzoni sono un misto tra ironia e poesia.

Raccontaci il tuo album “CASA Dalì”: come nasce e come è stata la sua lavorazione?

“CASA Dalì” è un disco di canzoni che hanno avuto una gestazione lunghissima. Alcuni brani erano stati già registrati con tanto di band in studi, eppure li ho riarrangiati completamente. Insomma, sono canzoni buone da ascoltare come un sugo fatto in casa, lasciato andare a lungo a fuoco lento. Mio figlio Jacopo mi ha affiancato nel ruolo del produttore ed insieme abbiamo deciso di registrare tutte le tracce all’interno della casa in cui abitiamo, in particolare in una stanza molto grande che usiamo come laboratorio creativo. È stato un bel viaggio alla ricerca del suono giusto spostando le attrezzature da un lato all’altro della casa. Il suono dell’ambiente, dello strumento suonato davanti ad un microfono, spesso abbiamo lasciato suoni d’ambiente perché in qualche modo arricchivano le canzoni. Se ascoltate con attenzione sentirete il nostro cane, il fischio del Freccia Rossa da lontano, le cicale, il citofono.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana e come pensi di poterla arricchire?

In questo momento vedo una scena musicale che segue pedissequamente le regole di un mercato in cui è sempre più difficile farsi notare. C’è poi una minoranza di artisti che sceglie strade diverse, pone in essere scelte non dettate da algoritmi, mode o tendenze. Questi ultimi forse non raggiungeranno il grande pubblico, non riempiranno San Siro e non compreranno casa con gli stream, ma probabilmente saranno liberi. Non credo di poter arricchire la scena musicale italiana, semmai posso essere di aiuto a chi fa musica come esempio per non smettere mai di creare, visto che ho 50 anni e non ho mai smesso di scrivere canzoni, indipendentemente dal successo, che poi è una parola soggettiva.

C’è un artista con cui sogni di poter avviare una collaborazione?

In questo momento vorrei collaborare con Motta. Basta guardare la sua pagina Instagram per capire che Motta fa musica, che sembra una banalità, ma non lo è. Lo vedo concentrato solo sull’aspetto artistico e musicale, senza fronzoli, inutili gossip o sensazionalismi. Per esempio da poco ha dato vita ad un nuovo progetto “Sona Music Records”, un etichetta con cui si propone di “scegliere come e quando fare uscire degli album”. Lo apprezzo molto come cantautore, musicista, come artista in generale.

Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?

Sto lavorando alle mie prossime uscite. Un disco, che di fatto è la continuazione di CASA Dalì, che uscirà a fine estate 2025 ed un libro nel 2026 stesso periodo. Anche le mie uscite sono stagionali.

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