Interview – L X L
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 29 novembre 2024 (distr. Believe) il primo singolo di L X L, alter-ego artistico dell’artista bergamasco Alex Legramandi, dal titolo “Icarus”. Il brano, prodotto da Ruggero Bosso dello studio TumTum di Bergamo e cantato interamente in inglese, appartiene al genere soft-pop e parla di una delusione sentimentale, quella delusione che arriva nel momento in cui ti accorgi che non è tutto oro quel che luccica, quando capisci di aver idealizzato una persona che forse fingeva di essere qualcuno che in realtà non era.

Quale fascinazione ha avuto per te il personaggio di Icaro, tanto dedicare a questa figura il tuo singolo di debutto?
Premesso che personalmente trovo molto affascinante tutto ciò che può essere anche solo lontanamente collegato all’ampio mondo dei miti e delle leggende, in questo caso direi che parlare di “fascinazione” non è proprio corretto, anche perché la canzone non è propriamente dedicata a Icaro, anzi. Ogni riferimento a questa figura altro non è che una metafora con cui ho voluto indicare una persona che inizialmente sembrava avere un qualcosa di speciale (nel caso di Icaro, le sue ali), per poi giungere al fatidico momento in cui la maschera cade e scopri che era tutta una messa in scena, proprio come successo alle ali di Icaro.
Come hai fatto a scegliere Ruggero Bosso come produttore? Una scelta molto delicata quella di un produttore per il debutto…
Quando decisi di mettere nero su bianco il mio progetto musicale, vagliai diverse opzioni consultando i siti internet dei produttori musicali che avevano lo studio situato in Bergamo e relativa provincia. Dopo averne esaminati alcuni mi imbattei nel sito di Ruggero e, dato che le recensioni erano molto positive e considerato che si trovava a una quindicina di minuti a piedi da dove lavoravo all’epoca, provai a contrattarlo. Fissammo così un colloquio conoscitivo e devo dire che dal canto mio tanto bastò per capire che avevo già trovato la persona giusta. C’è stato feeling fin da subito. Ci accordammo quindi per la prima sessione di registrazione in studio e da quel momento non abbiamo più smesso di collaborare.
Senti che Bergamo ha una scena musicale attiva? Sei in contatto con altri artisti delle tue parti? Qualcuno con cui farai un feat?
Sento che di scene musicali attive ce ne sono in ogni dove ma che purtroppo ci sono troppi artisti che meriterebbero di avere visibilità e che non riescono a ottenerla per i più disparati motivi. Comunque, la risposta alla domanda è: sì, sono in contatto con altri artisti, anche bergamaschi, alcuni non molti noti e altri che invece coltivano la passione della musica solo come hobby e non è da escludersi che con alcuni di questi potrebbero nascere dei featuring. A dirla tutta un featuring l’ho già realizzato e con tutta probabilità potrebbe essere anche uno degli inediti del mio primo album a essere scelto come pezzo promozionale, come Icarus. Diciamo che lo scopriremo nei prossimi mesi.
Qual è il tuo background musicale? E non musicale? L’essere un appassionato di manga, è qualcosa che possiamo rintracciare anche nella tua musica? Tipo dove?
Parlare di background musicale mi sembra nuovamente improprio nel senso che non ho mai studiato musica, a parte quando andavo alle scuole medie. In quegli anni ricordo di aver studiato per un triennio il trombone e di aver fatto dei saggi vicino a dove abito. Ero anche riuscito a entrare nella banda musicale del paese ma una volta iniziate le scuole superiori la mia vita si è spostata altrove e alla fine non ho più avuto modo di prendere parte agli eventi e alle lezioni. Qualche anno più tardi però, al termine degli studi universitari e con l’inizio della mia vita lavorativa, ho deciso di investire nuovamente del tempo nella musica, perché ne sentivo la mancanza, e così ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte e a comporre i miei primi pezzi e da lì in poi è stato tutto un crescendo.
Quanto alle mie passioni, sicuramente hanno inciso molto nella formazione di alcuni miei pezzi, ma forse Icarus è tra i miei brani meno influenzati dalla cultura orientale. Ce ne sono altri che, come sonorità, richiamano molto le colonne sonore di anime e videogiochi. Avrete comunque modo di sentirle tutte nei prossimi mesi.
“Icarus” avrà anche un seguito?
Assolutamente. A breve usciranno tanti nuovi pezzi, quindi restate sintonizzati!