Interview – Ivan

Esce martedì 29 novembre 2022 in distribuzione Artist First il singolo di debutto di Ivandal titolo “Come Beethoven. Un nuovo capitolo che si inserisce nella scena underground milanese, un nuovo progetto, quello del cantautore atipico Ivan Sossan, che ci regala un brano per chi ama le feste malinconiche e le serate in cui “ci dobbiamo spaccare“. Il brano racconta dunque in maniera autoironica la generazione di fine anni ’80 e inizio ’90, ormai disincantata e disillusa e sempre meno al passo coi tempi.

Lo abbiamo intervistato!

Quali sono le tue influenze musicali? C’è qualcosa che non ci aspetteremmo mai? 

In Italia sicuramente Battisti, Dalla, Tenco, Vasco. Sono un grande estimatore di Grigani ( l’album “la fabbrica di plastica” è un capolavoro assoluto per me) , Subsonica, Bluvertigo, Elisa , Samuele Bersani. Mi piace molto Giorgio Poi.  Il gruppo che non ti aspetti che posso citarti sono gli Stadio di cui sono grandissimo fan. Sul fronte estero ci metto Led Zeppelin, Bowie, Jeff buckley.

“Ok Computer dei Radiohead” è l’album della mia infanzia.

Amo tutta la musica di Ennio Morricone.

Come mai hai scelto questo brano per presentarci il tuo progetto? 

“Come Beethoven” é un pezzo immediato all’ascolto fatto quasi come fosse “buttato lì”.

In realtà il brano ha diverse chiavi di lettura e vuole essere sostanzialmente un pezzo anti-sistema, una critica alla società odierna, senza però cadere nella pedanteria e in prediche lanciate al vento.

In cosa possiamo ritrovare la tua impostazione classica?

Sostanzialmente in nulla. Togliendo un inserto di pianoforte nella parte finale del brano , “Come Beethoven” è un pezzo che di classico non ha, volutamente, un bel niente. Ti dirò di più: per la stesura armonica ho preso spunto da brani come “Dio mio no” di Battisti e “mondo in mi 7a” di Celentano che giravano tutto il tempo su un accordo. Io non essendo al loro livello ne ho dovuti usare due…

Come Beethoven” è ,anche nella stesura armonica, un brano molto immediato anche se nulla , chiaramente, è lasciato al caso

In che cosa pensi di essere “Come Beethoven”? 

Anche per questa domanda la risposta è: sostanzialmente in nulla. La presenza di Beethoven all’interno del brano è legata a un piccolo gioco di parole. L’accostamento con lui è volutamente scanzonato, anacronistico, paradossale. Il Beethoven della canzone ve lo dovete immaginare seduto al bar con un negroni in mano, un compagno di sbronze. Non c’è alcuna velleità da parte mia di avvicinarmi al suo genio artistico, state tranquilli…

Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti e invece non ti ho fatto? Quale invece la risposta? 

Il tuo compositore preferito di musica classica?

Chopin.

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