Interview: Goa Boa Festival

Mancano ormai pochi giorni all’inizio della ventesima edizione del festival genovese, un tragurdo importate, per il quale abbiamo voluto sapere dagi organizzatori qualcosa di più. Ci ha risposto il direttore artistico Totò Miggiano.

Vent’anni del vostro festival: sicuramente un traguardo del genere non significa che vorrete sedervi sugli allori, ma sicuramente sarà sorta spontanea in voi la voglia di fare un bilancio di questa esperienza.
Vent’anni sono una bella avventura. In maniera naturale si tende sempre a mitizzare il passato: le prime edizioni restano impresse nella memoria di tanti come qualcosa di epico e gli aneddoti si sprecano… ad esempio anche la doppia di data di Manu Chao in Fiera nel 2008 è stata per noi molto particolare.
Quest’anno abbiamo voluto celebrare con un’edizione che fotografa al meglio il presente e guarda al futuro. Per dirla con un tag: abbiamo voluto prendere #Avereventanni alla lettera, proprio nel senso dei ventenni…
Non poteva mancare Samuel – amico di GB fin dalla prima edizione e protagonista di tante avventure insieme a noi coi progetti Subsonica e Motel Connection.

“Spirito di ricerca e voglia di esplorare” erano già dei punti cardine della vostra prima edizione: non può non venire in mente Cristoforo Colombo e il fatto che, quindi, questo festival sia legato a Genova non solo come città in quanto tale, ma anche alla sua storia.
Goa~Boa è da sempre più attento ai nuovi linguaggi che alle mode. A volte i due aspetti s’incontrano e creano mix travolgenti, come nel caso del fenomeno della musica trap, di cui Genova può considerarsi a tutti gli effetti una delle capitali italiane. Noi abbiamo deciso di far emergere questo aspetto grazie all’incontro forse più rappresentativo della scena trap (7, 8 e 9.07): artisti come Sfera Ebbasta, Ghali, Dark Polo Gang, Carl Brave x Franco126 e il genovese Tedua a capitanare la folta rappresentanza locale.
Parlando di genovesi, oltre ai tanti progetti scelti con il nostro GB Select, non possiamo non citare la star internazionale del reggae Raphael e i paladini locali dello swing Free Shots! Insomma, Genova c’è e si sente!

A proposito del legame con Genova in quanto città, una parte importante del vostro festival è rappresentata dalle varie location che esso ha avuto nella sua storia.
Goa~Boa nasce come “iterfestival”, svelando aree postindustriali in via di dismissione e riconsegnandole simbolicamente ai giovani. Da Campi al Porto Antico di Genova, passando per le ex-Acciaierie di Cornigliano e Ponte Parodi il pubblico di GB è stato testimone del cambiamento: una mutazione genetica della città che s’è lasciata alle spalle un passato industriale per reinventarsi come un’affascinante meta turistica.
L’attuale location all’Arena del Mare è semplicemente meravigliosa: nel cuore del Porto Antico, circondati dal mare e illuminati dalla Lanterna!

Per quanto riguarda il processo di scelta delle band, come funziona e quanto è cambiato in vent’anni? C’è o c’è stata una figura preminente che ha/aveva l’ultima parola o ci si basa più su una discussione collettiva?
Ci piace scegliere fior da fiore e siamo aperti all’ascolto di tanti pareri. Volendo ridurre a due minimi comuni denominatori: bella musica e attuale. Immagina la musica che selezioneresti per una festa coi tuoi migliori amici!

A tal proposito, c’è qualcuno che, nella vostra storia, avete cercato insistentemente di portare senza esserci mai riusciti, oppure prima o poi tutti quelli che volevate sono venuti a suonare da voi?
In ventanni siamo riusciti a toglierci parecchie soddisfazioni, Manu Chao, Morrissey, Beck, Kings of Leon, LCD Soundsystem, Franz Ferdinand & Sparks, Paolo Nutini, Phoenix, The Wailers, Ellen Allien & Apparat solo per citarne alcuni… ma ci sono alcuni artisti che inseguiamo da anni: vedremo quali sorprese ci riserva il 2018!

“Dal Dicembre 2016 BANGARANG! Goa~Boa [Club] Session estende la programmazione musicale declinandola sui 12 mesi dell’anno”, come sono andati questi primi mesi in tal senso?
Grazie a queste club sessions siamo riusciti a dare spazio a tanti progetti interessanti, dal tour celebrativo dei Marlene Kuntz alle nuove promesse Cosmo, Motta, Birthh tanto per citarne alcuni. Una punta d’orgoglio per aver festeggiato insieme a Free Shots (saranno proprio loro a inaugurare Goa~Boa 2017!) e Luke & The Lion le presentazioni live dei loro album d’esordio.

Regione Liguria e Comune di Genova collaborano con voi, quanto è importante il rapporto con le istituzioni per un evento come questo?
Il rapporto con i partner istituzionali è importante e c’è sempre stato, ma necessita di un certo tipo di certezze per permettere di pianificare serenamente almeno sul medio periodo. Passato il Festival speramo di avere occasione di discuterne più diffusamente.
Menzione speciale per il partner Porto Antico di Genova che ci mette tra le varie cose a disposizione la meravigliosa location dell’Arena del Mare.

Una cosa di cui non mi sembra parliate nel vostro comunicato è l’offerta di mangiare e bere per il pubblico, se volete, approfittate pure di questa domanda per farlo.
Verissimo: nel Goa-Boa Village si potranno trovare tutti i piatti tipici della cucina genovese come la farinata, la focaccia col formaggio, le trofie al pesto e anche le focaccette del marinaio, farcite con ciò che il mare offre ogni giorno. Non mancheranno le acciughe!
In effetti un’offerta gastronomica di questo tipo meriterebbe di essere annunciata subito dopo gli headliner…

Quando il festival finisce, prevale più la necessità di riposarsi dopo il grande sforzo organizzativo, o la voglia di ricominciare a programmare una nuova edizione?
Tecnicamente finito il festival resta ancora molto lavoro da fare, ma sicuramente lo stress è alle spalle! In verità lavoriamo già un anno per l’altro, ad esempio abbiamo già fissato alcuni nomi per il 2018! Ma adesso godiamoci questa bellissima ventesima edizione!

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