Andrea Laszlo De Simone @ Chiostro Bistrot, Milano

Il nome di Andrea Laszlo De Simone è sicuramente il più chiacchierato del momento tra gli appassionati di musica indipendente italiana. Nonostante non abbia ancora raggiunto l’hype proprio dei progetti di maggior successo degli ultimi anni, sono state spese tante parole positive per il primo album Uomo Donna, e stasera il numero di persone che si sono radunate per il debutto assoluto sul palco è ragguardevole. Il Chiostro Bistrot è un posto molto bello, sia con la luce del giorno che quando viene buio, con la chicca di vedere il campanile della chiesa di Sant’Eustorgio che spunta da dietro. È piacevole anche arrivare molto prima dell’inizio dei live, sedersi ai tavolini con un drink e chiacchierare amabilmente, ci si sente davvero a proprio agio. L’unico problema è stato dovuto al fatto che, quando la gente ha iniziato a essere tanta, il servizio al bar era piuttosto lento: sarebbe auspicabile una miglior organizzazione da questo punto di vista.

Il live presentava una serie di sfide non indifferenti: come detto, era il primo in assoluto, poi si svolgeva in un posto relativamente nuovo per i concerti e per il quale poteva essere un problema trovare i giusti settaggi del suono e, in generale, una buona acustica, infine non è senz’altro facile adattare a un contesto live i suoni di un disco così ricercato come questo. Tutti scogli che De Simone e la sua band hanno superato nel migliore dei modi: sul palco, i sei hanno interpretato al meglio tutte le canzoni dell’album, eseguite nello stesso ordine, e la resa sonora è stata ottimale.

L’unica scelta possibile per la band era quella di non pretendere di avere sul palco tutti i suoni del disco, ma di riarrangiare le canzoni in una versione più essenziale, cercando però di mantenere intatto il loro spirito. La missione è perfettamente riuscita e il pregio principale di questo progetto, ovvero la capacità di far sì che l’insieme tra parte vocale, strumentale e testi sappia dare ulteriore valore a ogni singola parte, si è notato chiaramente anche sul palco. Inoltre, la band ha giustamente deciso di non puntare alla precisione formale a ogni costo, ma ha invece preferito metterci più energia, facendo emergere alcune sbavature che però erano perfette per dare il giusto impatto live alle canzoni. Su tutte, va menzionato il tentativo malriuscito del leader di alzare repentinamente la tonalità sul finale di Vieni A Salvarmi, che però ha dato al tutto un carattere di cruda genuinità perfettamente in linea con il mood della canzone.

Dal punto di vista del rapporto col pubblico, De Simone non è certo un intrattenitore, però la sua timidezza si innesta perfettamente nell’ambito emotivo del suo progetto. È stato anche bello il fatto che il pubblico sia stato molto educato, e che abbia ascoltato in religioso silenzio il momento in cui, per via di alcune cose da sistemare sul palco, il frontman doveva necessariamente dire qualcosa, ma piuttosto che parlare ha preferito cantare senza accompagnamento Cosa Sono Le Nuvole di Domenico Modugno fino a quando i suoi compagni sono stati pronti a ricominciare.

È proprio il particolare ventaglio emozionale del disco che emerge in tutta la sua pienezza in questo live. Gli spettatori hanno sentito in maniera palpabile quanto possa essere potenzialmente devastante l’effetto del bruciante realismo che può emergere da un’introspezione onesta e senza compromessi, nella quale ci si dice le cose come stanno e si traggono le necessarie conclusioni, senza star lì a pensare che esse possano farci male o no. Non è facile per nessuno arrivare a un punto del genere, e ancora più complicato è rendere questa particolare situazione in musica. De Simone e i suoi l’hanno fatto perfettamente su disco e, ora possiamo dirlo, anche live, con scelte diverse ma ugualmente efficaci.

Ci sono stati anche quattro encore, tutti tratti dal repertorio degli Anthony Laszlo, la band che De Simone ha già dichiarato di non voler certo mettere da parte, nonostante il successo di questo progetto. Anche queste canzoni hanno avuto un’ottima riuscita, a testimonianza che questo è proprio un periodo d’oro per questi musicisti. Speriamo continui a lungo, che noi appassionati abbiamo bisogno di cose così.

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