Interview: Carlo Rizzolo
Abbiamo intercettato ai nostri microfoni Carlo Rizzolo in occasione dell’uscita del suo ultimo album intitolato Four Corners (VREC Music Label). Questo è il risultato della nostra chiacchierata.
1) Ciao Carlo, benvenuto ai nostri microfoni, raccontaci com’è nata la tua storia in musica.
1) La mia storia in musica inizia molto precocemente e classicamente prendendo parte nel grande coro della chiesa parrocchiale come voce bianca. Nasco da madre diplomata in pianoforte e già da bambino apprendo pure i primi rudimenti tecnici ma a 16 anni “tradirò” questo fantastico strumento a favore della chitarra. Tradimento che prende origine dall’ascolto delle ballate memorabili in Harvest di Neil Young (penso non me ne vorrà Beethoven) e dalla voglia di attrarre attorno a me sempre più amici (e amiche…) visto il grande potere seduttivo della chitarra stessa…In breve tempo iniziai a sentire il bisogno di scrivere, di dire la mia! E così in pochi mesi riuscii a scrivere i pezzi che poi saranno oggetto 30 anni più tardi del primo album, non a caso: “sorry for the late start”. E come si dice siccome “l’appetito vien mangiando…” non mi sono certo fermato lì….
2) Tra le tue influenze musicali notiamo nomi illustri, come hanno influenzato il tuo modo d’intendere e comporre musica?
2) Come citavo Neil Young utilizza una tecnica con la chitarra acustica che a tutt’oggi trovo per me un marchio indelebile ed efficace e non mi sono mai allontanato da questa modalità. Circa i cantautori più influenti nel mio modo di fare musica devo citare i CSN andY con le loro armonizzazioni vocali che non hanno pari al mondo. La potenza delle ballate e sonorità west coast di Jackson Browne, la genialità e perfezione compositiva di Joni Mitchell, la bellezza della voce di John Denver, senza dimenticare la forza romantica di James Taylor e la prepotente voce di Billy Joel.
3) Parlaci del tuo ultimo album Four Corners, cosa ti ha maggiormente ispirato nella composizione del disco?
4corners nasce dalla “persecuzione” buona di questo numero. 4 furono i fondatori della mia prima indimenticabile band ovvero la Goldiggersband proprio come 4 erano i nostri miti CSN andY, 4 sono i fratelli che compongono la mia famiglia, 4 sono i miei figli e 4 sono gli elementi di madre natura (terra, vento, aria e fuoco) gli stessi elementi che permeano tutte le canzoni di quest’ultimo album e che si concentrano nel brano “MotherNature” nel quale mi rivolgo a lei con una domanda escatologica: “are we still in time…? Domanda posta costruttivamente non come sterile denuncia
4) Com’è nata la collaborazione con VREC Music Label?
C’è stata una bellissima sintonia con un promoter presentatomi dal fonico (Luca Tacconi) del meraviglioso studio di registrazione (“sotto il mare” a Verona) Bruno Mantra che ha condiviso da subito il progetto con il titolare dell’agenzia Vrec, David Bonato. Con loro ho immediatamento trovato un’intesa ideale e razionale su come valorizzare al meglio lo sforzo discografico considerato di livello. Nessuna illusione vuota e pericolosa, solo la volontà di crearsi un pubblico che possa sostenere sia nei live che nelle future realizzazioni artistiche i progetti che continuo a coltivare con passione
5) Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Sinceramente adorerei una collaborazione con mostri sacri italiani come Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè, aggiungerei Alex Britti ma il sogno dei sogni è duettare con la voce femminile più espressiva in Italia di Giorgia. Ma essendo un “sognatore” (I’m a dreamer nell’album) perchè escluderlo?
6) Quali sono i tuoi prossimi passi? Dove ti vedi nel prossimo futuro?
Premesso che amo guardare dove metto i piedi (e devo dire non mi dispiace per nulla quello che sto vedendo…) il mio sguardo è proteso su un incremento di esperienze live sempre più coinvolgenti da un lato, e la prosecuzione di quella vena creativa che si è magicamente riaperta dopo aver inciso il primo album (sorry for the late start) che mi porti a realizzare altri dischi di qualità crescente (a tal proposito già ho in cantiere la lavorazione di una dozzina di brani inediti che custodisco come dei neonati da far crescere forti e credibili)
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