Interview – Bravo Gesù Roger

Dopo la pubblicazione del loro singolo di debutto “Fame“, i Bravo Gesù Roger pubblicano il loro album di debutto. Un nuovo capitolo, disponibile da venerdì 8 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, dal titolo “Burro Es Gergo Va“, un disco di debutto che ci friggerà le trombe d’eustachio con tormentoni spregiudicati, riffoni tricefali, rime, assonanze, onomatopee, allitterazioni, e quella giusta dose di follia che garantisce un sonno agitato e un risveglio su un pavimento di marmo e grappa.

Abbiamo avuto modo di parlare con loro di tante cose, dalle loro (improbabili) influenze musicali alla cipolla, da tenere o meno fuori dal frigo.

  1. Quali sono le vostre influenze musicali, c’è qualcosa che effettivamente non ci aspetteremmo mai, ascoltandovi?
    L’obiettivo iniziale era di fondere il prog dei primi Pink Floyd con il gospel e il free europeo alla Peter Brotzman. Questi tre elementi ci sono indubbiamente, ma forse Ray Charles o The Edwin Hawkins Singers sono meno lampanti come influenze. Uochi Toki, Primus, Meshuggah, Black Midi, Beastie Boys sicuramente ci hanno ispirato ma sono nomi talmente diversi tra loro che si fa fatica a trovare qualcosa che li accomuna.
  2. Il vostro disco è uscito ormai da un mese. Come sta andando? E di che cosa ci si deve occupare, da band indipendente, durante il periodo di promozione di un disco?
    Siamo degli orsi friulani poco inclini ai social, durante la promozione cerchiamo di far sapere alle persone che ci seguono che recensioni e interviste sono uscite. Poi ovviamente ci sono i concerti, in quello siamo più a nostro agio. Sta andando splendidamente bene considerando che è un disco di esordio.
  3. Questo disco è martellante è frenetico. Lo avete pensato per essere ballato? E soprattutto, avevate un obiettivo specifico quando lo avete composto?
    Il disco è stato una conseguenza dei live, la musica è stata scritta principalmente per divertire noi stessi. Dal vivo la gente spesso si agita, si diverte, balla anche ma spesso la musica ha tempi o figurazioni dispari o asimmetriche e questo non aiuta molto la danza. Chi balla lo fa in maniera spontanea e scomposta, altri ascoltano e gridano annuendo, altri stanno immobili. La risposta è uniformemente eterogenea, sembra di suonare in un manicomio tendenzialmente.
  4. Ci raccontate il vostro primo concerto come “Bravo Gesù Roger”?
    È stato all’interno di una festa/festival per i vent’anni dell’associazione Hybrida, un gruppo di visionari che organizza concerti impossibili deviando le menti di friulani giovani e meno giovani. È stato un esordio molto bello davanti a parecchi amici che non avevano la minima idea di cosa avremmo fatto. Non potevamo desiderare di piú.
  5. Ultima domanda: quale domanda avrei assolutamente dovuto farvi, e invece non vi ho fatto, e quale invece la risposta?
    La domanda che non ci hai fatto è: nel frico ci va la cipolla?
    Questa è una diatriba che va avanti da secoli e noi abbiamo solo la nostra risposta. Nel frico sicuramente ci vanno le patate e il formaggio, con la cipolla preferiamo essere cauti e diciamo: si, ma con moderazione.

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