Interview : Alessandro Baronciani
In occasione del lancio del video Amore Cieco dei Pagliaccio disegnato da Alessandro Baronciani e animanto da Eva Celsi (vedi news) abbiamo fatto qualche domanda all’autore di Pesaro:
IR: E’ tanto che non facevi un’animazione, è stato complicato ritornare a realizzarne una?
AB: Animazione ne ho fatte, ho lavorato anche in pubblicità come regista, ma videoclip non li ho mai realizzati. Ho iniziato alle superiori alla Scuola del Libro di Urbino dove c’era una sezione di Disegno Animato. Qualcosa di nuovo l’ho fatta quando ho frequentato l’Accademia. Erano cose sperimentali, video arte. Ho caricato qualcosa su youtube. Quella a cui sono più affezionato è sicuramente il video della pioggia; sono frecce e cerchi fatta a freehand. Altre volte mi hanno chiesto gruppi di fare videoclip, poi per una ragione o per l’altra non siamo mai andati alla fine. In questo caso Alessandro dei Pagliaccio è stato bravissimo, molto serio e super convinto. Se non fosse stato per lui io avevo rinunciato già un paio di volte!
IR: Ho trovato molto bella la parte in cui la ragazza guarda il mare e l’ombra è il fantasma, esprime tutto il concetto del video : “potrei essere la tua ombra ma tu non mi vedresti perchè non sono reale” sei d’accordo?
AB: Mi piaceva l’idea del fantasma innamorato tanto da diventare la sua ombra. In effetti la nostra ombra è la persona che più c’è vicino, e sempre, per tutta la nostra vita. In questo quello che dici è perfetto.Chi è più innamorato di noi se non la nostra stessa ombra? È divertente pensare che anche le persone “impossessate” in realtà hanno soltanto dei fantasmi che hanno così bisogno della persona che hanno scelto perché ne sono innamorati. Forse il video ha a che vedere con l’idea di possesso. In questo caso un possesso non corrisposto. Qui ci starebbe bene finire la risposta con uno smile tipo così: in questo caso un possesso non corrisposto!
IR: Ci sono state parti che hai dovuto tagliare o aggiungere rispetto alla tua idea iniziale per completare il video?
AB: No, anzi abbiamo aggiunto altre inquadrature e dato che sono innamorato dei Supergulp e cioè i cartoni animati dei fumetti in tv di quando ero piccolo abbiamo aggiunto le scritte e i testi ogni tanto un po’ per ritrovare quell’effetto che mi riporta alla televisione a tre canali + capodistria.
IR: Hai interpretato il brano a tuo modo, una volta deciso come farlo ti sei confrontato con Alessandro (dei Pagliaccio) o lo ha visto solo una volta ultimato ?
AB: La canzone è fantastica e anche il testo è ironico. all’inizio non capisce esattamente a chi si sta riferendo c’è qualcosa di strano e qualcosa che non ti ritorna. Sono le canzoni migliori, perché devi ritornare ad ascoltarle. E quando succede vuol dire che è una bella canzone. È la storia d’amore tra due ciechi e sarà che a cantarla è Maurizio degli Ex-Otago che hanno fatto dell’ironia una loro bandiera di battaglia, ci mette poco a entrare in testa e divertirti. Una canzone pop perfetta. Io ho aggiunto il fantasma, che appunto vuol farsi “vedere” dalla ragazza ma non ci riesce. Questa tovaglia nera mi ricorda molto Macchia Nera, il nemico più spietato di Topolino. Il modo in cui balla è un po’ simile ai balletti dei vecchi cartoni animati Merri Melodies dove tutto si muoveva a tempo di musica. Hai presente? Spesso sono fuori di testa, in B/N, i corpi e gli oggetti respirano, si gonfiano, si allungano e si distorcono. Di solito le radio hanno i piedi e le manopole sono gli occhi. Insomma sono clip realizzate un secolo fa piene di invenzioni visive che ti fanno pensare a due cose: la prima è che durante gli anni venti agli animatori era concesso ampio uso di droghe piscotrope e che alla gente piaceva andare al cinema e sballarsi guardando questi cartoni animati. Per il resto Alessandro dei Pagliaccio l’idea è piaciuta subito. In un certo senso ricordava l’idea iniziale del testo del video. Poi ho lavorato insieme a Eva Celsi in completa tranquillità. Tranquillità scandita tra un rendering e l’altro.