Ofeliadorme @ TPO, Bologna
Eleganza, fascino, seduzione e stile, quello stile che distingue l’eccellenza dalla sufficienza.
Loro sono Ofeliadorme, appena tornati dal loro tour in Cina, e il palco è quello del TPO, in occasione dell’evento Indie Pride – indipendenti contro l’omofobia, giunto alla sua quarta edizione. Ascoltarli è sempre un’esperienza mistica, ma vederli da vivo è qualcosa di diverso. Ofeliadorme non è la tipica band che interagisce eccessivamente col pubblico, tutt’altro. Non si lascia andare sul palco a grandi danze, gesti smisurati e senza freni. Il trio è sempre molto sobrio, posato, composto, ma non per questo meno coinvolgente. Immensa è la presenza scenica, la loro musica avvolgente come poche.
E’ quasi mezzanotte e il live sta per cominciare, in un locale che va progressivamente riempiendosi.
Suonano le prime note, e l’atmosfera comincia a diventare eterea e rarefatta; come cadere sotto l’effetto di un incantesimo, in uno stato di trance in cui perdere totalmente il controllo della propria dimensione, per abbandonarsi ad una musica che sa di magico e ad una voce sinuosa, magnetica. Concetti come “spazio” e “tempo” perdono di significato. Dove? Quando? Non importa. E’ solo ipnosi e contemplazione, al limite del surreale. Incanto e disincanto.
La scaletta del concerto ripercorre i brani meno recenti e quelli del loro ultimo Ep The tale, dalle venature più cupe ed elettroniche rispetto ai lavori precedenti. Bloodroot, con i suoi tortuosi accordi di chitarra, è un viaggio stellare; vibrante, echeggiante è Fiery tail, calda ed avvolgente, brucia con il suo ritmo costantemente lento, oscuro, ma mai triste.
Ogni pezzo è un chiaroscuro: luci ed ombre, nero pece e bianco candido. La sensazione è quella dell’indefinito, dello smarrimento, del continuo tentativo di vicinanza verso un qualcosa di incerto ed inafferrabile. Intensa, profonda, potente ma al contempo leggera è la voce di Francesca Bono, che si innesta e si confonde alle melodie post rock e alle sonorità elettroniche.
Il perfetto equilibrio tra sezione vocale e strumentale trascina lo spettatore in una catarsi, un processo di purificazione dei sensi, totalmente rapito, trascinato in un universo fantastico ed ultraterreno, sospeso tra sogno e realtà.
Una infinita ballata psichedelica.
“Your body is a rose, your body is a red red red rose”: il concerto si conclude sulle note di strong>Pleasure>, ed il velo di magia piano piano si dissolve, l’incantesimo si scioglie.
Non c’è che dire, Ofeliadorme si conferma una band capace di intrigare, attrarre, affascinare. Attendiamo di rivederli presto.