Rev Rev Rev @ Mikasa, Bologna

Sabato sera. Tu che fai? Puoi stare a casa, puoi farti un giro, oppure puoi andare al Mikasa a vedere i Rev Rev Rev.
Eh, è una scelta importante. Tutto sta nel decidere se hai voglia di finire la tua serata con un piacevole eco assordante che ti riempie la testa, agita la tua mente.
Il mio sabato sera è andato esattamente così. Il mio e quello di qualcun’altro.

Ma riavvolgiamo il nastro. Partiamo dall’inizio.
Sabato sera, Mikasa, Bologna. I Rev Rev Rev presentano il loro Kykeon, ultimo disco uscito per l’etichetta inglese Fuzz Club. Cosa fai? Non vai?
Ed eccoci qua. Il Mikasa ospita facce piuttosto nuove, e si respira un’atmosfera intima. Del resto, si sa che serate del genere non raccolgono mai un numero spropositato di persone. Ma credo sia meglio così: meglio un ambiente non sovraffollato, meglio persone davvero interessate alla musica che sentire il fastidioso chiacchiericcio di chi pare trovarsi lì per caso.

La mia prima (e ultima) volta fu in occasione dell’eccezionale edizione bolognese del festival shoegaze In a State of Flux (replichiamo?). Ad aprire la serata sono i Living Hour giunti direttamente dal Canada per presentare Softer Faces, uscito lo scorso marzo. La loro musica è una danza leggiadra ed evanescente, dream pop trasognante. La band prepara i presenti al caos che di lì a poco sarebbe sopraggiunto.

Caos. E’ la combinazione di suoni drone, ritmiche martellanti, distorsioni e riverberi capaci di creare quella giusta dose di psichedelia, quel dolce rumore capace di confortarti e mai spaventarti.
In un attimo si erge un muro sonoro potente e sovrastante da cui emerge la voce di Laura Iacuzio, che giunge come un eco che si avvicina e si allontana. La sua voce diventa quasi strumento che si amalgama e si confonde, si perde per poi alla fine ritrovarsi nel bel mezzo del caos.
I Rev Rev Rev sono questo: apertura e chiusura verso suoni freddi e caldi; acidi e dolci. C’è violenza e amore, rifiuto e desiderio. Un ondata sonica irruente come non mai, in grado di travolgere il pubblico, pezzo dopo pezzo, senza mai annientarlo del tutto: così in Clutching the blade, 3 Not 3. E se con One Illusion is very much like another si intravede uno spiraglio di luce, in un attimo calano le tenebre con Nightwine (da Des Fleurs magiques bourdonnaient, 2016), accattivanti e avvolgenti.

Scopro che Kykeon è una bevanda psichedelica consumata nell’Antica Grecia. E il Kykeon dei Rev Rev Rev regala effetti allucinogeni in ogni suo momento, dal vivo e su disco.

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