Lui sono io – Storia Di Una Corsa

GENERE : Cantautorato Folk/Rock

PROTAGONISTI: Federico Braschi (voce, chitarra acustica, chitarra elettrica) e Alberto Amati (basso, cori), sono l’anima di quello che fondamentalmente è un duo, a cui si affiancano Antonio Gramentieri, Christian Ravaglioli, Francesco Giampaoli ed Enrico Mao Bocchini.

SEGNI PARTICOLARI: album d’esordio per il duo Romagnolo, registrato e mixato a Richmond, in Virginia, e che si serve della produzione di JD Foster (Vinicio Capossela, Marc Ribot, Calexico).

INGREDIENTI: fusione tra un rock leggero dei più classici e tendenze alternative, i Lui Sono Io giostrano bene richiami importanti dando al lavoro un’impronta personale da approfondire. I testi, spesso tendenti al flusso di coscienza, e la stessa voce di Braschi, ricordano a tratti Vasco Brondi con qualche esplosione di rabbia che potrebbe anche far venire in mente Giorgio Canali e metafore narrative che sfiorano Fossati e De Gregori, ma senza mai perdersi nel puro citazionismo. Gli arrangiamenti suonano da subito familiari, forti di orecchiabili venature folk/rock dal respiro internazionale.

DENSITA’ DI QUALITA’: La bellezza di questo lavoro sta nel fatto che ogni brano sembra scritto da un punto diverso della stessa cittadina, tra le rotaie dei treni, la nebbia, i pub, le saracinesche, i profili delle persone, le storie d’amore finite o continuate. E’ impossibile, ad esempio, non permettere di farsi suggestionare dalle immagini di ‘Santa Monica‘, delicata ballata in bilico tra tendenze acustiche ed elettriche su un sottofondo di archi. O ancora, non ritrovarsi ad immaginare un finestrino con un paesaggio piovoso che scorre davanti ai nostri occhi durante il ritmo sostenuto di ‘Un altro treno‘. Ed è, per l’appunto, nella forza descrittiva della combinazione di testi e arrangiamenti che si trova la qualità dell’insieme. Le parti strumentali non eccedono mai, senza essere comunque mai trascurate. Basti pensare a ‘Come quando‘ in cui vi è una combinazione perfetta tra chitarre elettriche ed hammond, arricchita da efficaci linee di basso. Ma è nelle ballate come ‘Via Stalingrado‘ e la breve ma bellissima ‘Domani‘, che emerge tutto il potenziale di un album che paga forse solo un po’ di discontinuità , per la ricerca di soluzioni non sempre omogenee tra loro. Resta comunque da sottolineare l’abilità che questi ragazzi dimostrano nel costruire pezzi di una certa profondità , che potrebbero reggere il confronto con molti cantautori già affermati.

VELOCITA’: 10 brani che ci scorrono davanti, alternando la lentezza delle ballate ai cambi di ritmo.

IL TESTO: “ In mezzo a tutta questa gente mi costruisco un sorriso di quelli che non ho mai fatto, che non farei mai se non avessi questa enorme paura, sotto queste luci e questa musica non ho più sentito il dolore, ora fai silenzio, ascolta la notte passare vicino, dimmi dei colori incisi nel legno, amore dormi, domani saremo passati”\” da ‘Domani

LA DICHIARAZIONE: “ Meno scientifico, ma altrettanto innegabile, è l’influenza della nebbia su chi abita nella val padana e strimpella una chitarra. Chi non la vive, chi non ci è nato dentro e ne ha sentito solo parlare, non può capire. Non è solo un evento puramente atmosferico, è anche e soprattutto uno stato dell’animo ” dal loro comunicato stampa.

UN ASSAGGIO: ‘Un altro treno’

IL SITO: luisonoio.com

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