Paolo Saporiti – Bisognava Dirlo …

GENERE: avant-songwriting.

PROTAGONISTI: assieme a Saporiti, nel CD1 ci sono: Roberto Zanisi: bouzouki e dobro; Luca Pissavini: basso e contrabbasso; Cristiano Calcagnile: batteria, Fender Rhodes e DrumTableGuitar; Raffaele Kohler: tromba e filicorno; Armando Corsi: chitarra classica. Nel CD2 invece c’è solo Xabier Iriondo che suona chitarra elettrica, basso elettrico, melobar, sahai baaja, waraku, piatti, batteria elettronica, field recordings.

SEGNI PARTICOLARI: il disco è composto da due EP contenenti le stesse canzoni, poste in scaletta in ordinew differente e evidentemente interpretate in modo diverso e anche la produzione artistica cambia, perché il CD1 è prodotto da Raffaele Abbate e il CD2 da Xabier Iriondo. Cinque brani sono inediti mentre il sesto è la cover di Hotel Supramonte di Fabrizio De André. Il titolo completo del disco è Bisognava dirlo a tuo padre che a fare un figlio con uno schizofrenico avremmo creato tutta questa sofferenza.

INGREDIENTI: nel primo disco, c’è la voglia di recuperare l’attitudine dei due dischi precedenti, nella quale c’è un equilibrio tra folk e avanguardia, dando comunque al suono una veste più essenziale e acustica, meno audace ma comunque sempre un po’ fuori dagli schemi, in modo che all’ascoltatore venga dato un risultato più accomodante ma non certo banale. Nel secondo, Iriondo si lascia andare invece a una produzione ardita, con un suono volutamente in disarmonia con il cantato e che in alcuni casi è intenzionalmente invadente e disturbante. I testi sono incentrati sulla frustrazione data da problemi di incomunicabilità con i propri genitori.

DENSITA’ DI QUALITA’: l’esperimento è interessante proprio perché mostra come sia possibile dare alle stesse canzoni interpretazioni molto diverse, con ognuna di esse che valorizza un aspetto diverso della scrittura. Il CD1 piace per l’equilibrio nel suono, con i tanti strumenti utilizzati che concorrono a un risultato, come detto, essenziale e senza fronzoli, con una rotondità nuova nel senso che c’è ma al suo interno non mancano sbalzi e esperimenti. Il CD2 ha invece il merito di rendere al meglio le sensazioni proprie dei testi, facendo davvero vivere all’ascoltatore le problematiche in essi rappresentate. Alla fine, probabilmente, ciò che rimane più impresso sono proprio i testi di Saporiti, eccellenti nel mettere a nudo situazioni così intime che molti di noi fanno fatica a ammettere anche solo a se stessi.

VELOCITA’: tranquilla.

IL TESTO: Se fosse per mia madre morirei su quell’altare come un cane abbandonato alla TV, se fosse per mio padre non vivrei qui accanto a lei ma tra noi, dove il mondo è un po’ più blu ” da Per L’amore Di Una Madre

LA DICHIARAZIONE: da un’intervista a sonofmarketing: “ La decisione di avvalermi di una doppia produzione artistica rientra in una sperimentazione volta a dimostrare che, pur partendo dalla stessa materia (testi, strumenti), si possono ottenere mondi sonori completamente differenti e distorti ”.

IL SITO: paolosaporiti.com

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