Mezzala – Irrequieto
GENERE: di base è un pop-songwriting ma poi ci sono così tanti elementi che è difficile stabilire un genere.
PROTAGONISTI: Michele Bitossi.
SEGNI PARTICOLARI: secondo disco con questo moniker per l’artista genovese, già leader dei Laghisecchi e attuale leader dei Numero 6
INGREDIENTI: Bitossi associa il proprio riconoscibile stile compositivo e vocale a un suono estremamente ricco e variegato. Ogni canzone è espressione di un gran numero di ide dal punto di vista degli arrangiamenti e basta ascoltare anche solo l’inizio del disco per capire il livello di varietà e audacia presente. Le Tue Paure è in realtà la più semplice, però sfrutta abilmente l’intervento della tromba per far capire all’ascoltatore che qui troverà qualcosa di diverso rispetto al solito; Mi Lascio Trasportare si lancia in un vortice sonoro, ritmico e vocale tra soul e dub con sgargianti e dinamiche armonie; Biodegradabile punta su un ritornello dal tocco beatlesiano e poi arrivano un sax e un pianoforte a sparigliare le carte. Nel prosieguo, Bitossi non si fa mancare nemmeno gli archi e ha anche la saggezza di inserire anche momenti più tradizionalmente pop-rock.
DENSITÀ DI QUALITÀ: la mia potrà sembrare un’affermazione esagerata, ma ne sono convintissimo: questo è il miglior disco di tutta la carriera del protagonista. La qualità melodica, l’espressività vocale e l’efficacia dei testi, da sempre punti di forza di Bitossi, qui sono ai massimi livelli e la descritta audacia negli arrangiamenti non fa altro che esaltare i suddetti pregi. Il disco è quindi bellissimo, da ascoltare e riascoltare per godere di quell’aria tutta particolare che si prova quando un artista riesce a osare in modo non fine a se stesso ma funzionale alla valorizzazione della proprie capacità.
VELOCITÀ: media ma ritmicamente anche qui c’è una grande varietà in come tenere il tempo.
IL TESTO: “È vero che l’uva sta in alto ma pare sia buona, dolce come rinuncia ad osare di più, cose campate in aria con poca fortuna, se tiri a campare la sfiga va ancora più su” da Le Tue Paure, una frase che è quasi un manifesto del disco.
LA DICHIARAZIONE: “Desideravo regalare alle mie nuove canzoni un trattamento speciale rispetto al passato” e ci è decisamente riuscito.