I Nastri – Cos’hai In Mente

GENERE: pop.

PROTAGONISTI: Alessio Buongiorno: tastiere, drum machine e voce; Roberto Paladino: basso, synth bass e voce; Federico Marin: chitarra e voce.

SEGNI PARTICOLARI: secondo disco per la band milanese, prodotto artisticamente da Edipo.

INGREDIENTI: il pop de I Nastri cambia pelle in questa seconda prova, trasformandosi in una proposta dal suono più moderno e contaminato. C’è un grande utilizzo di tastiere e synth, con le chitarre che appaiono saltuariamente; ci sono ritmiche dolcemente sincopate che rimandano alla black music; c’è un mood generale velato di scuro e che dà l’impressione di sensazioni forti che covano sotto la cenere. Le melodie sono più sfuggenti e anche il timbro vocale si adatta perfettamente a questa attitudine che mostra subito la precisione formale ma che, col numero di ascolti, fa emergere il lato emozionale. Il set strumentale non è amplissimo in sé, ma ogni canzone si distingue dalle altre per tonalità e calore nel suono e per il grado di dinamismo negli arrangiamenti. I testi parlano di stati mentali e sensazioni derivanti da determinati avvenimenti che influenzano il nostro modo di stare con noi stesi e con gli altri.

DENSITÀ DI QUALITÀ: I Nastri già avevano mostrato una spiccata sensibilità pop con il primo disco e ora l’hanno utilizzata perfettamente per realizzare un lavoro più personale e destinato a rimanere per più tempo tra gli ascolti di chi gli darà una possibilità. Certo, ci vogliono almeno tre o quattro passaggi per coglierne tutte le sfumature, ma una volta che entra nella testa dell’ascoltatore non ne esce più. Il merito è di tutte le idee specificate sopra, che sono state messe in atto in modo perfetto e soprattutto del coraggio di un trio che ha messo il proprio talento al servizio di una scelta radicale ma che aveva il potenziale per creare un risultato di valore. La scommessa è stata pienamente vinta e questo disco è assolutamente sopra la media per personalità e efficacia nel lungo periodo.

VELOCITÀ: media.

IL TESTO:Quante volte ti hanno preso per saggio, solo per aver perso del tempo, ad esempio a trovare coraggio, che è una cosa seria” da Una Cosa Seria.

LA DICHIARAZIONE:Riconoscere la nostra grandezza e allo stesso tempo perdersi in noi stessi” dal comunicato stampa.

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