Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione: ecco la sua “Singolarità Nuda”
Sembra pop, sembra rock, sembra evanescente e sospeso, sembra di quel gusto elettro-glam degli anni ’90. Ma poi evolve ancora e non sembra mai ci tenga a risolvere le cose con banale quadratura. Si pensi subito al primo brano “Io (Luna di Giove)” quando si avventura in varianti sospese dopo aver dettato legge con una strofa decisamente efficace.
Con “Singolarità Nuda”, il cantautore toscano Cosimo Bianciardi torna a dare vita al suo progetto IntimaPsicoTensione che condivide con il producer e musicista Fabrizio Orrigo e sfoggia una ricerca compositiva per niente scontata come dicevo, raffinata e concettualmente stratificata… perché spesso troveremo evoluzioni inattese che in certi istanti “rompono” anche la scrittura trascinante che sembrava dettare legge poco prima (come nel caso che citavo sopra). Partendo dal titolo: si trae ispirazione da un concetto astrofisico per calarlo in una dimensione personale e introspettiva, esplorando la condizione umana con una profondità che sfida i confini del rock d’autore. E quanto glam anche!!!
La produzione affidata al sodale Orrigo affina e amplifica tutto questo, arricchendo il tessuto sonoro con influenze jazz, suggestioni elettroniche e arrangiamenti eccentrici, elaborati, molto colorati… si pensi alla splendida “Stadi evolutivi” che troviamo in rete come anteprima di tutto il lavoro, si pensi ai richiami inevitabili degli anni andati, al rock ma anche a quell’elettronica che di base, a quelli come me, fa venire in mente i Bluvertigo e non c’è altro che ci viene da aggiungere. Si vocifera che sarà “Esistenziale (Orizzonte degli eventi)” il secondo singolo: e qui vince sicuramente l’inciso affidato ad una voce femminile a disegnare una melodia decisamente pop sorretta da chitarre elettriche molto educate… la semplicità di questo disco è un punto chiave, bandiera e manifesto di una maturità che gioca un ruolo importante. E la dolcezza eterea de “Nella tua luce”, la slide che fluttua, lo spazio intersiderale colorato da un synth che proviene dagli anni ’70… l’uomo è il centro per Bianciardi, il modo di stare al mondo è la ragione e su questi temi si muove sempre alla ricerca di spiegazioni. Con “Astrolabio” viene fuori un mix decisamente interessante tra Ottodix e Andrea Tich e questa sarà una chiave che ritroveremo spesso nell’ascolto: tra psichedelia che si fa pop e quello space rock enfatizzato anche da una voce che recita dentro modi quasi favolistici. E senza svelare altro, anche per navigare a vista negli oceani del cielo, dal profondo richiamo di jazz, prima di chiudersi il disco sfoggia un non-sense strumentale dal titolo “Asteroidi” che dunque non so bene come collocare nel quadro ma che, senza una spiegazione precisa, sento starci benissimo: un mosaico di solo piano e synth, un intermezzo dentro cui il viaggiatore si ferma, si guarda attorno, fluttua in mondi nuovi… la consapevolezza che affiora?
E la chiusa mescola ancora le carte dentro “Nebulosa”: qui il pop dal gusto assai vintage e dai contorni spaziali come sopra, resta sovrano. Si abbandona la fame di quel glam rock delle prime battute e ci si sposta al bel canto in chiave onirica…
“Singolarità Nuda” lo troviamo in CD per la Suburban Sky Records. È un disco pulito, non rivoluziona niente e nessuno, non cerca di cambiare le regole del gioco ma anzi le mescola bene, sfoggia personalità e forse, con un pizzico di arroganza in più, avrebbe potuto osare nelle “stranezze” visto il livello della produzione scesa in campo. Forse troverete una scelta più “politicamente corretta” che foriera di chissà quale trasgressione urticante e provocatrice. Quale che sia la vostra impressione, restano oggettivamente canzoni fatte con arte e mestiere.