Interview: YLYNE
Oggi, in questi tempi strani e difficili, abbiamo incontrato a debita distanza YLYNE, alterego del chitarrista jazz Frank Martino che si cimenta di nuovo nel suo side-project elettronico. Il suo ultimo singolo s’intitola Closing Loops di cui ci dice: “Closing Loops è il nuovo singolo di un progetto che si discosta completamente dal background, prevalentemente jazz, che mi ha accompagnato fino ad oggi. È una parte di me che emerge di nuovo, più oscura e disturbante, ma non per forza poco ironica, irriverente, decisamente sfacciata. YLYNE è l’eterno adolescente un po’ nerd che non sono ancora riuscito a far tacere.”
Ecco cosa ci ha raccontato!
Com’è fare musica elettronica strumentale, in un periodo in cui sembra esser tornata di moda la canzone pop Sanremese?
Davvero? E’ tornata di moda la canzone pop Sanremese? Mah, in realtà credo che l’essere underground lo avessi sempre avuto nel dna: ai tempi del liceo, d’estate, i miei amici erano tutti al mare e io invece bianco cadaverico, chiuso in casa a suonare la chitarra. Piccolo particolare: sono Siciliano. Comunque, battute a parte, credo che operando in una nicchia, sia nell’elettronica come nel jazz, si senta meno la pressione di tutto ciò che è “la moda del momento”: sarebbe molto più complesso se facessi il cantautore o il turnista di musica commerciale.
A proposito, hai seguito Sanremo quest’anno?
A distanza, perchè ero fuori casa in quei giorni e non sono molto ferrato sulle canzoni, eccetto le più eclatanti. Non sono snob a riguardo, se posso lo guardo volentieri, ma quest’anno è andata così. In generale seguo tanto la musica pop, anche se lo stile Sanremese per me è un po’ datato e preferisco hip hop/trap o il cantautorato “indie”. La vittoria di Diodato è sicuramente meritata, molto bello il brano e poi la sua voce è pazzesca, anche se…inutile dirlo, io ovviamente tifavo per Elettra.
Quali sono i progetti di YLYNE dopo questo singolo? (Coronavirus permettendo)
E’ il momento peggiore per rispondere a questa domanda, visto che poco fa ho saputo di non avere più concerti almeno fino a Giugno. Però in Maggio rilasceremo un nuovo singolo con video annesso. O almeno questi sono i piani oggi.
Jazz ed elettronica comunicano tra di loro? Ci fai qualche esempio?
Diciamo che il Jazz, o per lo meno il suo spirito, comunica con qualsiasi altro genere, tra cui anche la musica cosiddetta elettronica. La mistione è, a mio avviso, molto complessa ed è anche questo il motivo per cui ultimamente divido parecchio i due ambiti. Ci sono però tanti esempi di comunicazione ben riuscita tra i due mondi e ne dico giusto due: “Junk Magic” di Craig Taborn e “Dysnomia” dei Dawn of Midi. Il primo contiene all’interno parecchi suoni sintetici (drum machines, synth, campionamenti), mentre il secondo è suonato interamente da strumenti acustici, ma l’approccio ipnotico, basato su piccole cellule ripetute all’estremo, li rende vicinissimi ad artisti come Burial o Four Tet (che i complottisti dicono essere la stessa persona).
In che modo il brano e il video di Closing Loops sono collegati?
Ci sono fondamentalmente due sezioni nel brano: la prima molto “storta e segmentata” e la seconda più lineare. In corrispondenza della prima sezione le particelle nel video si organizzano, dal caos, in forme sempre più definite fino ad arrivare a un qualcosa di concreto e più stabile che si palesa nella seconda sezione. Questo è un mio tentativo di spiegare scientificamente un processo creativo totalmente libero da schemi: il video è stato realizzato da LSKA, musicista e videomaker con cui collaboro da anni e che segue la parte visual durante i live.