Interview – Salvatore Maria Ruisi
Dire la propria in un momento così difficile è necessario e quasi d’obbligo per chi vuole fare arte. Per questo motivo abbiamo ascoltato il nuovo singolo del cantautore Salvatore Maria Ruisi ed abbiamo scambiato due chiacchiere. Questo il risultato!
- “Gocce”, cosa c’è dietro?
Gocce è il primo singolo del mio album d’esordio che uscirà a breve. E’ stata scritta in un momento particolare della mia vita, pioveva e andavo verso casa a piedi. Riflettevo sul fatto che ogni singola goccia è innocua ma unendosi alle altre può diventare fastidiosissima, così ho pensato di scrivere tutte quelle cose che ci tormentano e che creano questo grande pianto comune che scorre sulle nostre vite.
- Cosa è successo prima di questo tuo nuovo singolo?
Prima di questo singolo, ho sempre suonato e scritto le mie canzoni senza mai pensare di fare un album. Ho sempre vissuto la musica per i live, grandi o piccoli che fossero, partecipando a svariate manifestazioni e piccoli concerti. Ho partecipato anche ad alcuni contest tra cui il Notte Barbera Rossa (Contest interno al Premio Buscaglione per cantautori) arrivando primo e nel 2018 ho partecipato ad Area Sanremo partendo dalla mia Sicilia fino ad arrivare, tra i vari step, alla finalissima svoltasi al teatro casinò di Sanremo. In quell’anno uscì anche il mio primo Video Clip “Mondo Capovolto”, e finalmente con le giuste collaborazioni ho cominciato a pianificare il mio primo album. Ho creato una campagna crowdfunding per sostenermi nelle spese che è andata aldilà di ogni aspettativa, e dopo più di un anno di lavoro sono pronto al mio debutto discografico.
- Quanto la pandemia mondiale che stiamo attraversando ha influito sul tuo lavoro?
Chiaramente la pandemia ha rallentato tutto il percorso e ha cambiato anche tutto il programma di promozione che avevamo pensato. Ho sempre immaginato di lanciare il mio primo album in maniera del tutto diversa, adesso bisogna capire che la normalità è cambiata, e prima ci si adatta e meglio è per il nostro lavoro. Per me che ho sempre vissuto di live, adesso tutto ha un altro sapore, proverò a re-inventarmi in altre forme e in altri modi per arrivare alla gente e il web in tal senso aiuta. In questo immenso contenitore la maggior parte delle informazioni e delle emozioni però si perde per strada, ma oggi è importante essere comunque presenti, sospesi, in attesa di un domani che ci riporti nuovamente a cantare le nostre canzoni tra le gente.
- Una zattera in mezzo al mare, parlaci della realizzazione del videoclip di “Gocce”.
Il videoclip è stato girato grazie all’aiuto di Alessandro Giglio, grande amico e grande professionista. Abbiamo ideato questo video in mezzo al mare totalmente da solo per dare questo grande impatto anche visivo, dove le gocce del mare nonostante siano molteplici, creano attorno a me un grande vuoto. Il mare rappresenta in un certo senso tutte le gocce che circondano le nostre vite e io naufrago, circondato da esse, cerco inutilmente di fuggire. E’ stato molto divertente, con amici, ho realizzato la zattera in un paio di giorni e poi in mare ci siamo divertiti con le riprese.
- Qual’è il tuo “Place to Be”?
Per uno come me che ama vivere di musica sarebbe un sogno condurre la vita su un autobus in giro per il mondo come fa Bob Dylan ormai da anni nel suo “Never Ending tour.” Realisticamente parlando e pensando più nel mio piccolo, un luogo fisso non c’è, mi piace appunto girare e conoscere nuovi luoghi per cantare in ogni dove le mie canzoni. Il mio “place to be” potrei banalmente rispondere che sia il palco, qualunque palco. Un palco in ogni dove.
- Quali sono i tuoi progetti futuri? Sogni di lavorare con qualcuno nello specifico?
Al momento non vedo l’ora di condividere l’album al più presto con tutti voi. Poi in base a come si evolve anche la situazione Covid vorrei tornare a suonare. Per me rappresenta un nuovo inizio e non vedo l’ora, con nuove vesti, di fare quello che ho sempre fatto. In merito alle collaborazioni, sono molto felice di aver lavorato assieme ai miei produttori Fabio Rizzo e Donato Di Trapani alla realizzazione dell’album. Per me è motivo di orgoglio ed è stata un esperienza stimolante che ha contribuito a superare molti miei limiti. Mi auguro di poter condividere con loro altri progetti, non solo discografici. Mi piacerebbe inoltre, scrivere qualcosa a quattro mani e sempre a Palermo ci sono molti cantautori che stimo molto, e che reputo le loro penne interessanti e fonti d’ispirazione, uno su tutti Antonio Di Martino. Fuori dalla Sicilia, ci sono altri artisti che stimo e con la quale mi piacerebbe un giorno collaborare, in particolare quei meravigliosi toscani di Bobo Rondelli e Appino (Zen Circus).