Interview – My Amy Vice
Fuori dal 24 gennaio “Istinti D’Istanti”, il primo album dei My Amy Vice. La band di Torino torna con otto tracce che si muovono tra il rock e il pop con influenze di elettronica e cantautorato. “Istinti D’Istanti” è un album che lo si ascolta tutto d’un fiato. Un disco rock in cui ogni brano però riceve un’influenza diversa. Ad esempio i primi due brani “Nuovo Giorno” e “Maledetta Mente” si avvicinano più al pop anni ’90, ma subito dopo arriva “Momento” dove il rock abbraccia l’elettronica portando l’ascoltatore in un viaggio suggestivo.
Si torna su tonalità pop rock con “Strana Illusione” e il suo ritornello che rimane in testa. Il rock torna prepotente in “Cometa” e “Carboazoto”. Non mancano riferimenti cantautorali nel brano “Tenebre”. Il disco si chiude con una versione rimasterizzata del brano “Ad occhi chiusi“, uscito nel 2023.
Li abbiamo intervistati.
Istinti D’Istanti è il vostro primo album: come è nato questo disco?
È un disco che nasce come raccoglitore, tipo un album di fotografie in cui ogni brano è un’istantanea. Non siamo partiti da un’idea di disco per sviluppare i brani, sono i brani che hanno creato l’idea del disco.
C’è un brano a cui siete particolarmente legati, se sì qual è e perchè?
Siamo legati a tutti i nostri brani, difficile sceglierne uno. Siamo legati al disco perché i brani rappresentano le nostre sfaccettature in termini di influenze, che sono molto variegate.
Il titolo suggerisce un contrasto tra impulso e momento. Vi sentite più istintivi o più riflessivi nel vostro approccio alla musica?
Le attività creative devono essere istintive, almeno sul nascere. Lo spazio per la riflessione viene dopo, quando devi mettere a punto ciò che vuoi pubblicare. L’istinto è un ingrediente importante della vita e della creatività.
Cometa ha influenze tribali e country: come vi è venuta l’idea di questa fusione?
Cometa è un brano in cui è nato prima il testo. Dal testo ha generato in noi l’immagine di una ballata intorno a un fuoco e da lì l’idea di dare all’arrangiamento un connotato country ed evocativo.
Qual è stata la discussione più accesa che avete avuto durante la produzione dell’album?
Discussioni accese non ne abbiamo mai avute, siamo abbastanza allineati tra di noi. La difficoltà per noi è la gestione degli impegni lavorativi e familiari che ognuno di noi ha.
Qual è l’aspetto più difficile di essere una band indipendente oggi?
Essendo più facile pubblicare sulle piattaforme di streaming, l’offerta musicale è cresciuta esponenzialmente, quindi è difficile farsi ascoltare. La produzione è anche gestibile se sai come fare, la promozione ha invece dei costi importanti se vuoi arrivare ad un pubblico ampio.
Dopo l’uscita di Istinti D’Istanti, cosa bolle in pentola per i My Amy Vice?
Riuscire a presentarlo live in giro, altro tema difficile è il trovare date. E abbiamo già in cantiere un nuovo album. Siamo sul pezzo!!!