Interview: Lorenzo Del Pero

Abbiamo intervistato Lorenzo Del pero in occasione dell’uscita del suo nuovo disco pubblicato da Vrec/Audioglobe. Questo è stato il risultato della nostra chiacchierata. Buona lettura

Ciao Lorenzo, benvenuto, partiamo subito con una domanda per rompere il ghiaccio, come stai? Come stai vivendo la pubblicazione del tuo nuovo disco? Cosa te ne pare dei feedback ricevuti?

Sono stato meglio. Non è un bel momento per me. L’uscita del disco, in qualche modo, mi spinge a fare del mio meglio per superare questo momento.Non posso che essere contento difronte alle recensioni a dir poco lusinghiere che cominciano ad arrivare.

Com’è nato “nato nel giorno dei morti”?

Io scrivo sempre. Scrivo canzoni e poesie costantemente e, quando non scrivo, penso a cosa scrivere.L’arte è un’esperienza totalizzante oppure non è arte.Nato il giorno dei morti nasce spontaneamente in un momento difficile della mia vita.

Tra i produttori troviamo Flavio Ferri e Marco Olivotto, due nomi di spicco del panorama, com’è stato collaborare con loro?

È stato tutto molto naturale.Con Marco avevo già lavorato alla produzione della canzone “Vola il corvo” e alle prime stesure degli arrangiamenti di quello che sarebbe diventato poi “Nato il giorno dei morti”Flavio Ferri è un genio.È stato facile lavorare con lui.È stato facile anche discutere, ma sempre e solo per il bene del disco.Potrei parlare di Marco e di Flavio per ore.Sono due persone profondamente diverse e allo stesso tempo affini.Due splendide persone. 

Abbiamo apprezzato particolarmente il brano “di troie e di cani” e ciò che abbiamo apprezzato di più è la sua originalità. Difficilmente si ascolta qualcosa di simile oggi come oggi. Com’è nato il brano?

“DI TROIE E DI CANI”  parla di disagio psichico e disagio sociale.

Racconta la sofferenza che scaturisce dal sentirsi, in qualche modo, “diversi”.

Condanna ogni forma di stigma e di pregiudizio da parte di chi si ritiene erroneamente normale.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro artistico e quali collaborazioni ti aspetti di fare (se ne farai)

Dal futuro non so cosa aspettarmi se non un pò di serenità. Il momento storico non premia il cantautorato di spessore.Spero che le cose cambino, ma ho seri dubbi.Ormai tutto si muove troppo velocemente per sedersi ad ascoltare musica d’autore.

Vogliamo lasciarti con una domanda un po’ particolare, se potessi lasciare un consiglio, un messaggio ai giovani artisti emergenti, cosa diresti? Grazie della tua disponibilità 

Gli direi di fare altro.Grazie a voi per l’intervista.Un abbraccio a tutti.

https://www.youtube.com/watch?v=g1xGApcePzw

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