Interview – Listrea

Esce oggi venerdì 5 novembre 2021 “USTIONE”, il nuovo singolo dei LISTREA. Durante l’estate, la band lombarda, inizia la scrittura di un nuovo nucleo di canzoni, registrate e prodotte completamente in home recording l’inverno stesso e “Ustione” è la prima di queste tracce che faranno parte dell’album d’esordio dei Listrea. Un disturbante mondo che ci riporta nei locali sotterranei e nel cuore della scena musicale underground: un mondo nostalgico che mischia elementi di noise, psichedelia e progressive e che ora, dopo una pandemia globale, ci sembra fantascientifico e sconosciuto. Benvenuti.  

Ustione è il secondo singolo estratto da Formicolio, il nostro album di debutto. È un pezzo nato in saletta, un pomeriggio che, quasi per gioco, ci eravamo scambiati gli strumenti. Quando è arrivato il momento di registrare ciò che avevamo preparato insieme, abbiamo cercato di mescolare le chitarre noise con degli elementi per noi relativamente nuovi: un sintetizzatore e delle percussioni elettroniche programmate, che insieme alla batteria acustica vanno a costituire il cuore e il motore della canzone. Nei ritornelli, la voce di Chiara Amalia, cara amica e 1/2 del duo sweet noise/post-punk KICK, ci è sembrata naturalmente perfetta per l’atmosfera che cercavamo di evocare con le parole del testo in quella sezione.” Listrea

Abbiamo fatto loro qualche domanda in più.

  1. Quali sono le vostre influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
    Ci riteniamo voraci ed appassionati ascoltatori, e pensiamo che questo sia un punto di forza che rende Listrea ciò che è. Abbiamo gusti ed ascolti estremamente eterogenei, e quando ci vengono poste queste domande non sappiamo mai come rispondere nella maniera più veritiera ed accurata possibile. Mettiamola così: nel nostro sound entrano ovviamente le tante cose che ascoltiamo senza particolari discrimini, anche se cerchiamo sempre di muoverci idealmente verso terreni inesplorati o meno battuti. Poi, non sappiamo quale sia il risultato e quali influenze si sentano o meno. Vi possiamo citare qualche ascolto che probabilmente in questo momento si trova apparentemente lontano dal nostro sound, ma che ci ispira ogni giorno moltissimo e anzi ci ha ispirati nel momento stesso della registrazione. “Madvillainy” di Madvillain, “Untrue” di Burial, Debussy, il pezzo “John Coltrane” di Clifford Jordan, Miles, i Cluster, “Last Chance for a Slow Dance” dei Fugazi, il nuovo disco dei Vanishing Twin. 
  2. Come nasce il brano Ustione, cosa volevate comunicare?
    Il brano nasce in saletta, quando un giorno ci eravamo scambiati gli strumenti quasi per scherzo. Fobie ha tirato fuori dal synth che teniamo sempre in sala prove il riff principale del brano. Aveva ceduto la batteria ad Edo, che l’ha seguito e ha stabilito il groove e l’andamento percussivo. Bafyo e Andre hanno fatto tutto il resto, dall’armonia, alla linea vocale, alle chitarre. Come spesso ci accade, il pezzo era già lì da qualche parte in saletta, ed è servito poco per trovarlo e renderlo una nostra canzone. Vuole rappresentare una bruciatura, non per caldo ma per ghiaccio, neve.
  3. Cos’è successo dalla pubblicazione del vostro primo EP Placide Ninfe?
    Abbiamo pubblicato altri due singoli, un remix e abbiamo suonato un po’ in giro. Siamo cambiati molto, almeno per le nostre orecchie. Stiamo cambiando ancora in questo momento, a dire il vero. Se non ci si muove verso altri terreni secondo noi si rischia di morire, artisticamente parlando. O per lo meno questa è sempre stata l’attitudine che abbiamo assunto naturalmente. 
  4. Come siete sopravvissuti alla mancanza di concerti?
    Avete avuto già modo di suonare o di assistere a qualche live? Com’è andata? Superfluo dire che è stata molto dura. Come molti musicisti, eravamo abituati a frequentare parecchio luoghi che ora non esistono più, o che nel migliore dei casi abbiamo avuto molta paura di non rivedere più aperti a tutti noi. È stato un po’ uno strazio, ad essere sinceri. Abbiamo però avuto la fortuna di suonare al Teatro Grande di Brescia non appena si è potuto, in una cornice inedita per la musica “alternative”. È stato un onore, oltre che un’emozione da togliere il fiato. Ci siamo divertiti molto e ci siamo sentiti in qualche modo rinati. 
  5. Quale domanda avrei assolutamente dovuto farvi, e invece non vi ho fatto?
    Non riteniamo nessun interessamento su ciò che siamo strettamente necessario, ma non nascondiamo che ovviamente speriamo sempre che ciò che facciamo possa coinvolgere qualcuno, su tutti i livelli. Questo non fa altro che accrescere la nostra riconoscenza nei confronti di chi ci dedica spazio ed attenzione. Grazie 

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