Interview: Inaudito
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Inaudito, misterioso progetto che porta la firma di Fissa Records, e che ha esordito il 26 giugno con Tutto Torna.
Francesco, però, è anche un ragazzo di vent’anni che sogna di uscire allo scoperto con la sua musica nei primi ‘00. Inaudito è la voce di questo ventenne e dei suoi sogni, oltre che uno sfogo dopo aver tenuto per anni la sua musica in un cassetto. È passato e presente in un continuum musicale che viaggia da allora fino ad oggi, avvicinando due metà della stessa persona distanti temporalmente. Un dialogo tra un’anima del passato e quella del presente, raccontato dalla musica, che non è altro che il testamento di Francesco ventenne al Francesco di oggi.
Inaudito = “ciò di cui mai si è sentito parlare prima; straordinario, incredibile”.
Ciao Francesco, partiamo dalle basi. Da dove arriva il tuo nome e che cosa ci racconta del tuo progetto? Leggiamo: “ciò di cui mai si è sentito parlare prima; straordinario, incredibile”, sei così?
Ciao! Il nome non si riferisce tanto a come sono io, anche se in effetti di me non si è mai sentito parlare…invece ciò che è straordinario ed incredibile è il modo in cui la musica, come d’altronde l’inconscio, si fa beffa di questo bisogno che la mente razionale ha di inquadrare lo scorrere del tempo. Io sento che la parte più profonda della psiche vuole essere anche fuori dal tempo, vale a dire simultaneamente prima ora e poi, presente nel passato, passata per il presente, mentre torna al futuro, non so se ha senso quello che sto dicendo…Beh insomma mentre cerco di abbandonarmi a questo flusso, la musica mi aiuta a mettere chiarezza nelle mie idee.
Ha ancora senso parlare di scena romana?
Mi piace pensare che non abbia ancora senso parlare di scena romana. Ci sono dei cicli, potremmo cercare di capire se siamo alla fine di quello prima o all’inizio di quello dopo. Io personalmente vivo con l’anima negli anni ’60, con il corpo sono ai primi del 2000 e con la mente ai futuri anni ’20. Ecco magari gli anni ’20 del XXI secolo passeranno alla storia come gli anni della “ruggente scena romana”, sarebbe bello no?
Questo è il debut di Inaudito, ma prima cosa c’era?
Prima c’era un bambino, poi un ragazzo, e faremo di tutto per fare in modo che continuino entrambi ad essere.
E chi è Francesco quando non suona?
Francesco studia psicologia, ama la natura, è affascinato dalle tradizioni popolari e dalle energie che si creano fra le persone, e con i luoghi. Ma è difficile rispondere a questa domanda…una volta qualcuno mi ha definito un essere solitario nella sua grande socialità. Era una bambina di 10 anni, quindi non ho alcun dubbio che avesse ragione.
A chi vede Cesare Cremonini in questo primo singolo, cosa rispondiamo?
Voi non saprei, anche se sono molto curioso…che rispondete? A me sta bene dai, poteva andare peggio!
In definitiva, di cosa parla Tutto Torna?
Tutto torna parla di un amore giovanile, quell’amore in cui si proiettano le proprie fantasie, le proprie aspettative, con ingenuità ma allo stesso tempo con grande veemenza. Un amore che in qualche modo poi rimane iconico, te lo porti appresso per il resto della vita, anche se poi conosci amori anche più grandi, più maturi. Al limite si cerca di capire per quale motivo quello sia rimasto così impresso, fra tutti gli altri. Forse in una parte recondita di sé si aspetta persino che torni, perché non siamo esseri monolitici, siamo moltitudini. E allora ecco una canzone che dà voce a quella parte di te stesso che è rimasta indietro, senza vergogna, senza reprimerla. E perché poi? Tanto non torna!
Prossimi passi?
Con Jacopo (Antonini, produttore) ora ci chiuderemo in una casa in Salento per lavorare al prossimo singolo, che uscirà dopo l’estate, e all’Ep che seguirà. Non svelo date e contenuti per ora, aggiungo solo, ricollegandomi al discorso di prima sulla scena romana, che la cosa più importante di tutte è tornare presto al live.