Interview – Henna
Esce venerdì 23 aprile 2021 Au Revoir, il nuovo singolo di Henna.
Vi presentiamo la cantautrice valtellinese ma di stanza a Milano, tra i 16 finalisti della nuova edizione di Musicultura, con un nuovo capitolo che ci porta nel suo personalissimo mondo subacqueo dove le influenze del cantautorato indie si contaminano di elementi di folklore e di sonorità più vintage. Questo brano è un viaggio on the road in Europa, tra Francia, Italia e Germania, con il cuore spezzato e una salvifica autoironia, che diventa spesso la nostra migliore amica.
Au revoir è un brano nato per scherzo e alla fine è davvero uno scherzoso modo di dire che stai bruciando dentro. A volte mi viene difficile spiegare le cose per come le sento davvero, in questo caso il modo migliore per esorcizzare mi sembrava portare il concetto all’esatto opposto: ci avrei sicuramente pianto e quindi mi metto nella condizione di riderci su. Posso dire che l’ironia è un’amica bestiale.
Com’è andata la tua esperienza a Musicultura? E com’è stato essere tra i privilegiati che in questo periodo hanno potuto esibirsi dal vivo?
Musicultura è stata un’esperienza pazzesca. Veramente mi sento fortunatissima, mi è sembrato di vivere un sogno per un attimo perché partecipare alle prime audizioni voleva dire: viaggiare, lasciare casa, abbandonare la routine e suonare, finalmente; devo dire che tutto ciò che ci ha circondato fino ad ora ha reso il tutto ancora più speciale. Nella domanda c’è un termine che mi ha colpito: “privilegiati”, è proprio così che mi sento, sono seriamente grata al mondo di Musicultura per non essersi fermato e per averci fatto vivere un po’ di magia. Ora si riparte per Recanati e ho le farfalle nello stomaco.
Qual è la storia dietro Au Revoir cosa stai raccontando?
Au revoir è nata per scherzo, non doveva essere una canzone vera, eppure poi me la sono ritrovata tra le mani, infinitamente mia. Racconta di una storia finita male come tante altre, solo che a differenza di diverse canzoni legate ad altre esperieze/delusioni, proprio perché pensavo non sarebbe mai arrivata a nessuno non volevo avere peli sulla lingua e quindi è una serie di tiè in metrica praticamente. Volevo solo provare a ridere su una situazione drammatica, per il tempo a cui apparteneva, la me di oggi mi direbbe sicuramente di prendermela anche un po’ meno.
Come si sta a Milano? Sei venuta a contatto con la scena musicale locale?
Milano è speciale. Puoi trovare tutto quello che vuoi e se hai dei buoni amici sarai felice. Io amo la domenica al parco di Porta Venezia con i miei amici e i cani, amo la mia zona e ogni volta mi sorprende il fatto che potrei andare a piedi ovunque nel giro di pochi km. La scena musicale è bellissima, mi manca da morire. Tutti i circoli ARCI, l’Ostello bello, il Rocket quando qualche amico apriva la serata, l’apollo e Spaghetti unplugged la domenica sera, il Miami.. ora smetto perché stanno partendo troppi ricordi.
Qual è la prima cosa che farai non appena il Covid non ci sarà più?
Voglio stare fuori casa mia per quanto più tempo possibile (non vale se torno per farmi una doccia).
Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
Attualmente tutto il cantautorato Italiano con Dalla a capo del mio squadrone, Venerus, Fulminacci, Colapesce per quanto riguarda l’Italia, per il resto mi piacerebbe tanto riuscire a conciliare delle ritmiche più toste al pop d’autore. Tra i miei ascolti ultimamente in vetta c’è Lous and the Yakuza.
Qual è la domanda che non ti ho fatto ma che avrei assolutamente dovuto?
Credo questa che mi hai fatto perché mi ha messa in crisi per un buon quarto d’ora. Bella domanda.