Interview – Atto Seguente

Fuori venerdì 5 febbraio il singolo di debutto di Atto Seguente dal titolo Open. L’artista originario di Benevento (il cui vero nome è Andrea Vernillo), ci regala un pezzo particolare, contrastato, che anticipa l’uscita del suo EP di debutto intitolato The Moment Before.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per scoprire qualcosa in più sulla genesi del suo progetto musicale.

Ciao e benvenuto su Indie-Roccia! Prima domanda per rompere il ghiaccio: chi è Atto Seguente e qual è il significato del tuo nome d’arte?

Non saprei esattamente chi è Atto Seguente ma cerco ancora di scoprirlo. So per certo però cosa rappresenta: il non arrivo, il passo ancora da fare, il momento prima di ogni cosa. Legato alla musica o meno è un concetto che mi piace e che si è insinuato nella mia mente da quando ho ascoltato All i need dei Radiohead. Il testo dice: sono l’atto seguente che aspetta dietro le quinte. Da lì è nato Atto Seguente ed hanno preso forma testi e musica.

Hai voglia di parlarci del tuo background musicale? Qual è stata la tua formazione e quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato?

Il mio percorso musicale inizia dal pianoforte ascoltando Yann Tiersen e non molto tempo fa. Non so per quale motivo ma è stata una scelta autonoma che mi ha portato all’inseguimento dello studio. Ora sono in conservatorio e preparando la tesi di secondo livello in pianoforte classico. Parallelamente a questo i miei ascolti, le influenze più vicine dei miei amici, mi hanno avvicinato alla musica elettronica, alla produzione, all’uso di synth e del digitale.

Ricordo ancora la prima volta che ho ascoltato i Radiohead. Avevo la radio in cuffia e stavo passeggiando in una strada di campagna. Da quel Karma Police è iniziata la mia fissa per la band inglese. Poi è toccato a tanti altri come i più recenti Son Lux, Arca, Apparat, Aphex Twin. Ogni ascolto mi ha dato la giusta ispirazione, anche quelli legati al mondo classico, da Chopin a Debussy, oppure al jazz come Mark Guiliana, Portico Quartet e Brad Mehldau.

Di cosa vuoi parlare con Open?

Open parla dell’uscita dalla comfort-zone dal punto di vista di chi non riesce a staccarsi. È difficile già intuire di trovarsi in uno stato di pace illusoria. In questo caso il protagonista di questo brano, il “Soccombente”, lo stesso dell’EP, si trova in un momento di transizione che lo porterà a staccarsi di una parte di sé stesso per la conquista di un pezzo di libertà. Il nome del protagonista, così come i caratteri della sua personalità, è ispirato al romanzo omonimo di Thomas Bernhard.

Come nasce un pezzo firmato Atto Seguente? Qual è, insomma, il tuo modus operandi?

Ogni volta è un principio diverso. A volte lo scheletro di un brano viene dall’armonia del piano, altre invece da un pattern ritmico dalla mia postazione al pc. A volte un suono appena creato mi ispira un intero brano altre invece è un flusso momentaneo di ispirazione. Poche volte è capitato che avessi in mente tutte le parti di un brano dall’inizio alla fine perchè la componente dell’improvvisazione è molto marcata nel mio stile.

Che cosa ne pensi dell’attuale scena musicale italiana e come pensi di poterla arricchire?

Penso che sia più varia di quanto si creda. I concerti dal vivo, che purtroppo ora sono fermi, danno modo di conoscere nuovi artisti ed alcuni sono davvero interessanti. Per ora non saprei con certezza in che modo posso arricchirla. Il mio obiettivo è quello di suonare, farmi conoscere e conoscere nuove persone, vedere posti nuovi, rapportarmi con altri artisti e magari suonarci insieme chiusi in una stanza fatiscente di un universitario fuori corso.

Quali sono, secondo te, i pro e i contro del digitale quando si parla di musica?

Una delle mie certezze è che in musica non esista nulla di sbagliato, sia nei mezzi che nella musica stessa.

Il digitale ha permesso passi avanti sicuramente nella creazione musicale e nella fruizione. Fa parte di un progresso dal quale non si può sfuggire, anzi, sarebbe più giusto a mio avviso considerare tutte le potenzialità di questa era di digitalizzazione piuttosto che rinnegarla rifugiandosi nell’ostentazione del passato.

Ci dai qualche anticipazione su The moment before?

Come già spoilerato prima vede al centro la figura del Soccombente e il suo viaggio attraverso ricordi, emozioni, riflessioni espressi in musica. Il titolo è descrittivo di tutti questi episodi ed anche un gioco di parole con Atto Seguente. Entrambi sono senza tempo ed esprimono un concetto simile.

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