Baustelle @ Auditorium Parco della musica, Roma

Prima serata romana per i Baustelle, un grande successo all’ Auditorium Parco della musica, completamente sold out per questa tappa de L’amore e la violenza tour, con cui stanno promuovendo il loro nuovo album, un lavoro diverso dal capolavoro orchestrale che è stato Fantasma ma sempre intenso e innovativo, definito dallo stesso Francesco Bianconi “oscenamente pop “.

Una formazione meno imponente rispetto al tour precedente ma non per questo meno efficace. A calcare il palco accanto al nostro trio preferito composto da Francesco Bianconi (voce, chitarra acustica e tastiere ) Rachele Bastreghi (tastiere e voce ) Claudio Brasini ( chitarra ) nella solenne sala Santa Cecilia si sono avvicendati anche Andrea Faccioli , Diego Palazzo , Ettore Bianconi, rispettivamente alle chitarre, tastiere e strumentazione elettronica e Alessandro Maiorino al basso e Sebastiano De Gennaro alla batteria.

Il concerto si è articolato in due fasi: la prima caratterizzata dall’esecuzione integrale de L’amore e la violenza, dodici tracce piacevoli, fluide, con sonorità tipiche della disco anni 80; mentre la seconda ha avuto come protagonista i grandi esordi del passato, con quei ritmi scanzonati che hanno consacrato i nostri Baustelle.

Stavolta non si punta a commuovere la platea ma a farla ballare, divertire e appaiono sempre più disinvolti e affiatati sul palco Bianconi e Rachele.

I momenti più toccanti di questa prima parte di concerto sicuramente si hanno con l’esecuzione di brani dal testo impegnato e profondo come Il Vangelo di Giovanni e la dolce ninna nanna dedicata da Francesco a sua figlia o ancora Lepidoptera sicuramente una delle canzoni più riuscite del nuovo album, con un gioco di sintetizzatori che portano ad una progressione tipica dei migliori Baustelle; per poi arrivare alla seconda parte del concerto capace di infervorare l’animo di ogni fan con un repertorio che spazia da una mitica e insolita versione di Charlie fa surf a una scoppiettante versione di Gomma per poi far vibrare la sala intera, regalando brividi sulle note de La canzone del parco seguita da un’impeccabile L’Aeroplano.

Un tripudio sul finale quando arrivano pezzi come La canzone del riformatorio e La guerra è finita, una vera e propria standing ovation che ha portato alla richiesta di una seconda data ravvicinata in Capitale.

In apertura il giovane cantautore toscano Lucio Corsi.

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