Interview: Colapesce + Alessandro Baronciani

In tour da ormai quasi un mese Alessandro Baronciani(graphic novelist, grafico e tanto altro) e Colapesce stanno portando, anche in location molto intime, il loro spettacolo Concerto disegnato.
Un’amicizia nata qualche anno fa e che ha fruttato la graphic novel a quattro mani La distanza ora trova questa nuova veste live. Mentre il cantante siciliano, accompagnato dalla sola chitarra, passa in rassegna i pezzi dei suoi due primi lavori, vengono proiettate alle sue spalle le tavole che Alessandro crea in diretta. L’effetto è tra il magico e il surreale, spesso le immagini si intersecano con le parole e ne completano il senso.

Li ho incontrati prima del concerto di Seregno, mi hanno raccontato come è nato questo e altri progetti che li hanno visti insieme. Una volta visto anche il live non posso che dare loro ragione : ogni serata è unica e irripetibile.

Foto di Riccardo Ruspi

IR: Come vi siete conosciuti e come avete deciso di collaborare?

AB: Lorenzo girava l’Italia con una muta di cani, una scimmietta e un’arpa a tracolla, si faceva chiamare Remì, io invece avevo appena tagliato un orecchio di ritorno dalla campagna francese (ridiamo ndr).

C: Prima ci avevano presentati al MIAMI a Milano, la versione invernale.

AB: Sì giusto il Gelato al veleno.

C: Nel mio primo disco, Un meraviglioso declino, ho il titolo di un suo libro: Quando tutto diventò blu ma non l’avevo mai conosciuto, lì ci ha presentati Emiliano (Colasanti ndr), il manager e responsabile dell’etichetta (42 Records ndr). Per la prima volta abbiamo collaborato a Roma in un mio concerto, era sempre disegnato live ma molto più improvvisato. Poi sono arrivate le date siciliane nei teatri occupati. Io chitarra e voce e Alessandro che disegnava. Siamo diventati amici e da lì è nata la nostra collaborazione da cui è nata la graphic novel La distanza.

concerto disegnato colapesce_ruspi3

IR: Un’amicizia in comune è Alessandro Raina(Amor Fou ndr), non avete mai collaborato insieme tutti e tre?

C: Con Alessandro Raina ci ho lavorato, mi ha fatto da chitarrista in alcune date.

IR: Mi ricordo, prima di Johnny Marr e i National a Milano.

AB: E’ un amico comune, però non ci ha presentato, a me è sempre piaciuto come tipo e ho avuto l’onore di cantare una intera canzone in suo disco e di avere una cover e una canzone dedicata alla band dove suono: gli Altro.

IR: Avete fatto delle prove prima del tour?

C: Strada facendo, è tutto molto improvvisato ma abbiamo un canovaccio. La scaletta la cambiamo spesso.

IR: Alessandro la sa prima?

AB: Sì sì la facciamo assieme, poi ormai le canzoni le ricordo tutte a memoria (ridiamo ndr) e so quando finisce e quanto dura. La vera sfida è ultimare il disegno al termine della canzone, ma spesso capita che uso un disegno come partenza per la canzone successiva. Poi a Lorenzo faccio le richieste anche ieri mentre era a casa mia a mangiare ho iniziato a chiederli delle canzoni.

IR: Tipo juke box?

C: Sì esatto (ridiamo ndr). Human piano bar!

AB: Un giorno potrò dire: qui veniva a pranzo Colapesce a suonare!

concerto disegnato solo ale_ruspi2

IR: Questo tour Concerto disegnato è il sostituto delle presentazioni in libreria?

C: In realtà è proprio un vero e proprio spettacolo anche perché di presentazioni del libro ne abbiamo fatte parecchie.

AB: Ovviamente il libro viene in tour con noi. In molti finito il concerto ci chiedono una copia e una dedica. Abbiamo deciso di staccare il concerto e il libro perché volevamo creare qualcosa di nuovo insieme. I disegni che faccio durante il concerto sono ispirati più alle canzoni che al libro e comunque ci piace pensare di continuare a portare in giro la nostra creatura, dandogli una nuova vita. La terza! perché la prima è durata soltanto un mese: tanto ci ha messo la prima tiratura a finire. E’ stato poi ristampato in estate in fretta, in modo che a settembre fosse di nuovo disponibile.

IR: Nella scorsa intervista, Alessandro, mi avevi detto che avevi già fatto concerti disegnati con Federico Fiumani.

AB: Sì! due volte ma poi non c’è stata più occasione e una volta con una band di Pesaro: Orange Lem. Lo faccio solo con artisti che mi piacciono, se mi chiama Vasco Rossi non lo faccio! (ridiamo ndr)

IR: Da che canzone da quale tireresti fuori un fumetto o una storia?

AB: La storia l’abbiamo già tirata fuori

C: Aiuto… forse da Talassa: me la chiedi sempre!

AB: Sì è vero: Talassa! Sì! Così torno in Ortigia a parlare tutto il tempo con Alfredo, il pescatore. Su youtube c’è un documentario dove lo intervistano e dove Lorenzo ha preso spunto per la sua canzone.

IR: Per La Distanza, Lorenzo ha fornito i testi come fosse copione e Alessandro si è limitato ad interpretarlo o è stato frutto di una collaborazione?

C: No! è stata una continua collaborazione sia sul testo che anche sui disegni. Tutto molto alla pari.

AB: Anzi alle volte mi venivano delle idee sui disegni ma lui mi dava la sua visione e più di una volta a ragione e viceversa. Con uno sceneggiatore e con i ruoli divisi e definiti non so se riuscirei a lavorare. E’ meglio un confronto continuo.

C: Io ho lavorato poi più sui dialoghi e sui personaggi.

IR: Per le ambientazioni come avete fatto?

C: Abbiamo fatto delle foto, ricerche, siamo andati direttamente nei posti come Noto, Pantalica, Siracusa e Catania. Ci sono così tanti luoghi che alla fine del libro abbiamo messo la cartina con l’avventura.

IR: Una delle cose che mi ha colpito e ho detto subito ad Alessandro e che ogni tanto ci sono delle pagine bianche.

AB: Ma ci sono sempre le pagine bianche nei libri e nei fumetti! Anche nei libri il primo capitolo inizia a metà pagina e quando finisce un capitolo lasciano lo spazio bianco fino alla fine della pagina. L’impaginazione del libro è stata costruita per essere anti-ipad, non puoi leggerlo pagina per pagina, è un taglio giapponese over-size, devi guardarle come se fosse una panoramica, come se fosse una pagina unica. Perché amiamo la lettura sul caldo carta. Anche perché il formato tre righe due colonne non lo reggo più.

IR: Alcune volte sei passato da un’inquadratura ad un’altra passando attraverso i bordi della casella leggerlo non è sempre ovvio

AB: Eh certo devi impegnarti! (ridiamo ndr) Nella storia il personaggio, siciliano, si perde in Sicilia con due ragazze a cui lui dovrebbe fare da guida. Anche il lettore deve essere disorientato nella lettura. La prima volta che sono andato in Sicilia ero completamente stordito. Smarrito nello sguardo, nel sole e nei colori. E spero che quest’ultima frase non venga scambiata per una battuta di un tour-operator.

C: Si sono molto contento che il nostro libro abbia cercato di portare questa suggestione su carta.

IR: Cosa ne fate dei disegni realizzati durante i concerti?

C: Li vendiamo a fine concerto!

AB: Quelli che non vendiamo li straccio, ma forse è successo una volta sola.

IR: Nell’ultima intervista mi parlavi di un fumetto da realizzare sul nastro adesivo, sei poi riuscito a capire come farlo?

AB: Ho trovato un fornitore ma hai il minimo di un metro.

C: ?

AB: Scrivi una storia poi la stampi sul nastro adesivo

C: Figata!

AB: Il problema è che devi farne almeno mille pezzi.

C: Eh potremmo pensarci!

concerto disegnato colapesce_ruspi4

IR: A parte ristampare i brani vecchi con gli Altro farai più nulla?

AB: Di ristampe non penso. Anche se la cosa che mi ha dato più fastidio è stato che Sparso è stato percepito come una raccolta di singoli, mentre per noi Altro è stato un disco vero e proprio.

C: Come una volta che si facevano i singoli poi si faceva uscire l’album?

AB: No, mi sarebbe piaciuto riattualizzare il concetto di 45 giri, fare dei pezzi, suonarli, registrarli e fare dei concerti e poi mettere tutto insieme creando qualcosa di lunghissimo. Almeno per noi Altro lunghissimo. Comunque qualcosa di nuovo degli Altro sarà difficile, sono occupatissimi. Piuttosto uscirà il disco con i Tante Anna, lo split con Hahah e un video nuovo fatto da Francesca Amati, una bravissima videoartista che ha già realizzato il video di Iasu.

IR: E per te Lorenzo?

C: Ho prodotto due progetti quest’anno: uno di Alfio Antico, un percussionista siciliano, conosciutissimo anche a livello internazionale, ha lavorato con tanti artisti: de Andrè, Dalla, Marc Ribot. Il disco non è però di musica folk, è di musica ancestrale, molto particolare. Poi il mio disco è uscito a gennaio e lo sto portando ancora in giro. Qualcosa di nuovo l’ho già scritto ma non ho date per la prossima uscita.

IR: Anche se avete appena iniziato il tour ho sentito che sta andando tutto molto bene!

C: Sì a Perugia era sold-out, a Pescara abbiamo dovuto fare due spettacoli perché la gente rimasta fuori era troppa. Ma la cosa importante è che io chitarra e voce e Alessandro alla carta e colori possiamo permetterci di andare in posti che altrimenti con la mia produzione di otto elementi non potremmo fare. Riusciamo ad essere flessibili e riusciamo a spostarci in posti più intimi e particolari.

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