Nularse – OSPITI

La sfida di comprendere la propria natura pone l’uomo di fronte a una moltitudine di punti di vista; se è infatti vero che ognuno di noi rappresenta un individuo unico nel suo genere, la realtà dell’umanità non può essere composta che dalla somma di tutti suoi individui. Questo è il pensiero che muove, alimenta e modifica la poetica del nuovo LP di Nularse, “OSPITI”. L’evocatività del titolo scelto dall’artista romano riflette la realtà di un album che tenta di ricomporre un puzzle costituito dai ricordi e dalle esperienze lasciati in eredità da tutti coloro che si sono incontrati lungo la propria strada. Il concetto di ospiti è dunque declinato secondo un significato intimo e profondamente personale, che pone il sentimento e l’emozione al centro di una visione che lotta con forza contro la sterilità del contemporaneo. In stretta correlazione con le intenzioni intellettuali, il comparto sonoro del disco utilizza un perfetto mix di pop moderno e suggestioni provenienti dalla musica classica e dalla canzone tradizionale: si creano così panorami sonori in cui gli archi dialogano perfettamente con componenti elettroniche, capaci di “aprire” i brani con sviluppi e progressioni impreviste – nonché di trasformarli in lunghi capitoli di una storia complessa e sfaccettata. La complessità del disco si riflette in maniera equivalente sulla ricerca musicale e sulla componente testuale: il risultato è un vero e proprio romanzo in cui convivono decadentismo e schietto naturalismo, poesia lieve e tormentato romanticismo. Oltre alle già edite “Deserto” e “Ospiti”, fra le tracce più cinematografiche e riuscite dell’intero progetto, spiccano la dolcezza di “Nebbie” e la sensazione di mistero di “Io non mi conosco”. La chiusura dell’album giunge in corrispondenza de “L’Ombra” – terzo ed ultimo singolo ad anticipare la release dell’LP; un brano struggente e dalle tinte inquietanti, capace di creare un’atmosfera degna di un romanzo di Buzzati. In sintesi, dunque. Nularse riesce nell’impresa di costruire un album capace di unire ad un’intenzione intellettuale di grande profondità un sound e una resa perfetta, davanti alla quale l’ascoltatore non può far altro che rimanere rapito. 

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