Il Fratello – Il Fratello

GENERE: Cantautorato alternativo

PROTAGONISTI: Il Fratello è Andrea Romano, ex Albanopower e Matildamay, al suo esordio da solista.

SEGNI PARTICOLARI: quasi un collettivo, più che un album solista, dal momento che al progetto prendono parte numerosi artisti, per lo più appartenenti alla scena musicale Siracusana, quali Toti Valente, Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Peppe Sindona, Lorenzo Urciullo (Colapesce), Cesare Basile, Francesco Cantone, Dante Rapisarda, Gabriele Galanti, Giovanni Caruso, Valerio Vittoria, Angelo Orlando Meloni, Tazio Iacobacci, Carlo Barbagallo. L’album esce il 5 Aprile 2013 e porta con sé le tracce di ogni personalità  che vi collabora, collocandosi con leggerezza e raffinatezza nel panorama cantautorale contemporaneo.

INGREDIENTI: un album che non rompe col cantautorato alternativo degli ultimi anni, in cui la dolcezza di un momento non è più cantata a squarciagola con una semplice chitarra in mano, ma è descritta attraverso sfumature strumentali anche molto diverse. E così l’attitudine acustica si mescola ai synth, i pianoforti ai campionamenti, i crescendo sono sempre affidati ai messaggi e mai alla voce, sempre bassa, pacata, anche quando trova forza nelle parole o esprime sentimenti che andrebbero gridati. Potrebbe ricordarci a tratti Colapesce, gli stessi Albanopower o i La Crus, più Malfatti che Giovanardi (sentire per credere ‘Sembra quasi felicità ‘ dell’artista Milanese), ma non certo per mancanza d’ispirazione, riflessa nella particolarità  dei testi, successioni di immagini d’effetto e frasi semplici, mai troppo artificiose, eppure azzeccate al punto da chiedersi a tratti perché nessuno ci abbia mai pensato prima.

DENSITÀ DI QUALITÀ: ci si trova di fronte un’elegante successione di scene di vita presenti e passate. La dolce apertura è assegnata a ‘Il rumore che la luna fa‘, una leggera serenata in cui scorrono scene di un’amore passato e rievocato dal rumore della luna, quasi una sinestesia per richiamare nostalgici eventi. ‘Vai via‘ è decisamente un brano efficace, nell’arrangiamento e nella comunicazione diretta della rassegnazione che accompagna la fine di una relazione (“quando puoi rimediare a far male, rendi tutto più semplice, vai via “) e per un attimo potrebbe tutto finire qui e quasi ci si dimentica di essere ancora all’inizio. Non a caso la prosecuzione è affidata a Cos’ha che il mio mondo non ha‘, brano molto riuscito per profondità  e per immediatezza comunicativa, a cui prende parte Colapesce. La magistrale ‘Il giudizio universale‘, con le sue esplosioni a intermittenza, rischia di scorrere in sordina in confronto alla precedente traccia, considerazione che approfondiremo più avanti. ‘Per chi ne avrà ‘ è un degno proseguimento dal testo evocativo ed intense aperture, seguito da ‘E’ vero che per te‘ con Cesare Basile alla chitarra, che con maestria si inserisce negli splendidi passaggi strumentali, probabilmente i migliori del disco. ‘Tra i lacrimogeni‘ fa venire in mente una versione più movimentata e socialmente impegnata dei Kings of Convenience e regala al disco un altro momento memorabile. Segue ‘Nei ricordi di mio padre‘, intime immagini passate e rievocate insieme alla voce di Mauro Ermanno Giovanardi. La ghost trackFar Away‘ è una cover di un pezzo di José Gonzalez con qualche spunto elettronico in più. L’insieme è un lavoro raffinato nei suoi incastri, che rischia però di vedere sottovalutate le sue parti migliori a favore di altre molto riuscite e più esperte, ma meno rischiose. Premesso questo, chi amerà  il lavoro per queste parti, non avrà  meno ragione di guardare con fiducia al futuro di questo artista.

VELOCITÀ: Otto tracce più una ghost track scorrono a ritmo rallentato dilatando piacevolmente 32 minuti

IL TESTO: “Quanti uomini fuori, nessuno porta le mie scarpe, nessuno riposa, nessuno aiuta la pioggia a scendere ” da ‘Vai Via

LA DICHIARAZIONE: “Mi piace parecchio l’idea di tenermi fuori e non dover necessariamente circostanziare in modo particolare cosa raccontano le canzoni. Così facendo, ognuno può vederci dentro ciò che vuole. Ho sempre pensato che questa sia una delle tante magie che la musica ci riserva.” da un’intervista a gengiskunk.it

UN ASSAGGIO ‘Cos’ha che il mio mondo non ha’

IL SITO: facebook.com/IlFratello

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