AEntropica – Stagioni Asincrone

Con Stagioni Asincrone, AEntropica firma un esordio interessante nel panorama della musica indipendente italiana. Il progetto, nato durante il primo lockdown, è il frutto di una collaborazione a due voci e due visioni: quella sonora di Carlo Olimpico, autore delle musiche e della produzione, e quella testuale di Valentina Mariani, poetessa e percussionista. Il risultato è un lavoro coeso e attento, che riesce a tenere insieme introspezione e riflessione collettiva.

Il disco si muove tra sonorità che pescano dall’electro-wave, dal rock alternativo e da un cantautorato contaminato, senza mai appiattirsi su uno stile dominante. L’eterogeneità delle influenze è tenuta insieme da una direzione artistica chiara, che punta più sulla coerenza tematica e narrativa che sulla varietà strumentale fine a sé stessa. In questo senso, Stagioni Asincrone non è una raccolta di canzoni, ma un lavoro pensato come un percorso.

I testi affrontano tematiche ampie – dalla solitudine contemporanea (“Esuli”) alla memoria storica (“Controvento”), fino al femminismo culturale (“Virginia”) – e lo fanno con un linguaggio diretto ma mai semplicistico. Le parole di Mariani evitano l’enfasi, preferendo la suggestione o il riferimento letterario. In questo equilibrio tra profondità e accessibilità si gioca buona parte della forza comunicativa del disco.

Sul piano musicale, il lavoro di Carlo Olimpico è essenziale ma efficace. Gli arrangiamenti si affidano a loop, sequenze elettroniche e strumenti tradizionali, combinati in modo sobrio. Non c’è virtuosismo né compiacimento: la musica serve i testi, li accompagna e li sottolinea.

Stagioni Asincrone è un debutto maturo, che trova una sua originalità nel modo in cui parola e suono si intrecciano. Non urla, non cerca l’impatto immediato, ma si prende il suo tempo. E funziona, proprio per questo.

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