Intervista: idreamjazz

Nato dalla complicità sui banchi di scuola alla scena internazionale, i veronesi Leonardo Salvaro e Gianmaria Gobbetti diventano idreamjazz. Vista l’uscita di ‘JAZZSTAR’ il 18 luglio per Kownloon Records, abbiamo fatto qualche domanda al duo che fonde sintetizzatori e batteria creando un jazz elettronico dove improvvisazione, groove e libertà creativa si fondono in un interessante melting pot di sonorità.

IR:  Idreamjazz si basa sull’improvvisazione: cosa vuol dire oggi per voi improvvisare?

IDJ: Ascoltare, reagire, rischiare. Vuol dire concepire il momento come unico e irripetibile. L’improvvisazione rimette al centro anche l’errore, perché fugge al ritocco. Impresso quello che è impresso.

IR:  So che vi conoscete da molti anni e viene da pensare che questa lunga connessione personale influenzi il vostro approccio musicale, riuscite a separare i due mondi personale/musicale o è un tutt’uno?

IDJ: Amicizia a musica sono sempre state insieme, è una fortuna e, si, probabilmente gioca un ruolo nell’intesa. Direi comunque che è un tutt’uno, un mega calderone dove finisce dentro la vita privata, la musica e anche i sogni.

IR:  L’EP è un mix tra jazz ed elettronica : come nasce una traccia di JAZZSTAR? C’è un confine tra lo studio a tavolino e “l’istinto”?

IDJ: In idreamjazz tutto inizio dalla jam; non esiste percorso studiato a tavolino. Poi quando qualcosa emerge; lo inseguiamo e cerchiamo di portare a casa il risultato.

IR:  Avete vissuto esperienze musicali tra Milano, Berlino e Londra. Come questi contesti diversi hanno contribuito alla vostra visione sonora attuale?”

IDJ: Le esperienze di vita influenzano sempre l’arte. Ma è un discorso troppo ampio da affrontare. Il punto chiave è che sono città dove la musica fluisce in modo continuo e colorato. La creatività si nutre di contaminazioni artistiche, e da lì, si può trarre.

IR:  Avete definito JAZZSTAR come il primo capitolo di un percorso: cosa possiamo aspettarci dal vostro futuro album in lavorazione?”

IDJ: Stiamo lavorando e plasmando il materiale, la forma non è ancora definita; ci sarà continuità ma gli arrangiamenti muteranno in qualcosa di non uguale a JAZZSTAR.

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