Interview: A night like this Festival

A night like this è uno dei nostri festival favoriti. Quest’anno la line-up è un mix di esordienti, side project e nomi noti. Abbiamo contattato Cecilia, una delle organizzatrici delle serate del 15 e 16 luglio a Chiaverano(TO) per saperne di più.

IR: Unire una proposta di musica live alla bellezza del paesaggio circostante è un fenomeno ormai dilagante all’estero, soprattutto nel Regno Unito, mentre in Italia mi sembra ancora circoscritto a poche realtà, seppur in aumento. Eppure qui da noi avremmo tutte le possibilità per aumentare le situazioni di questo tipo.Cosa vi sentite di dire in proposito per provare a stimolare più persone possibili a percorrere questa strada?

C: A mio avviso la musica “calata” in un paesaggio o in un contesto urbano, viene percepita in modo totalmente diverso.Noi abbiamo sempre concepito il festival come un’esperienza da vivere a 360 gradi, immersi nella bellezza, con del buon cibo, circondati da cose di qualità per  provare ad  esaltare il piacere dell’ascolto e sentirsi “in vacanza” anche solo per un week end. Questo all’estero è una prassi abbastanza comune, in Italia se  siamo un pò in ritardo credo sia  dovuto alle difficoltà sia economiche che logistiche che si incontrano sul territorio. Il discorso è molto più a monte : la musica in questo Paese resta un optional, non è considerata un affare, non smuove folle oceaniche e questo diventa un circolo vizioso per la ricerca di sponsor o finanziamenti pubblici.A chi vuole percorrere la nostra strada dico di partire dal territorio scelto, cercando di fare formazione sulle persone, sui giovani e sulle amministrazioni locali e poi di costruire piano piano quello che hanno in mente mantenendo sempre una propria individualità.Il risultato può dare soddisfazioni inaspettate.

IR: Fin dal primo anno avete ricevuto ottimi riscontri nei commenti di stampa, siti internet e appassionati. Immagino che questa sia stata una spinta determinante per arrivare fino a oggi, ma in realtà avreste fatto comunque almeno una seconda edizione anche se la prima fosse passata “sotto silenzio”?

C: penso proprio di sì anche perchè ci siamo lanciati letteralmente in questa avventura senza avere idea di come sarebbe stata raccolta.Abbiamo cercato di fare tutto al meglio delle nostre possibilità, anche con errori dovuti all’inesperienza e per il resto tenere le aspettative “schiacciate” o almeno neutre.Una seconda chance ce la saremmo data perchè un tempo di avviamento è fisiologico ma le reazioni così positive ci hanno proprio convinto che eravamo sulla buona strada.

IR: Siete tra le realtà più attive, se non la più attiva, nell’organizzare serate a proprio nome in altre città. Trovo che questa sia una mossa molto intelligente, perché con tutta l’offerta di musica che c’è oggi, è facile dimenticarsi di qualcosa, invece così l’appassionato ha sempre il vostro nome sott’occhio. Vi chiedo di approfondire questo discorso dicendo quello che volete.

C: Beh grazie 🙂 lo facciamo sia per rinfrescare il nostro brand e la memoria del pubblico ,avendo un evento solo all’anno è utilissimo, sia per proporre  e dare spazio ad artisti e progetti che per svariati motivi non possiamo inserire nella line up del festival ma che vi rientrerebbero perfettamente e che  diventano così un pò i nostri portavoce o ambasciatori, durante l’anno e nei contesti cittadini, di quella linea artistica che rappresenta ANLT.


anightlikethis

IR: Credo che una delle cose più belle per l’organizzazione di un festival sia leggere nelle lineup passate nomi che all’epoca erano semisconosciuti ma che poi sono diventati molto più popolari. Mi sembra che nel vostro caso questi nomi non manchino, soprattutto nelle lineup degli ultimi due anni. Anche qui, vi chiedo semplicemente di dire tutto quello che volete su questo argomento.

C: si questa è proprio una delle nostre caratteristiche e credo sia dovuta al fatto che ascoltiamo proprio tutto quello che ci viene sottoposto e chiediamo sempre di vedere anche  i live.La scelta è dettata soprattutto dal nostro gusto ( siamo tutti musicisti) e da un occhio alla scena musicale italiana ed europea e forse a un pizzico di intuito nel non farsi deviare troppo da una moda o da un un hype momentaneo.Ci piace anche scommettere su alcune proposte e credo sia gratificante per tutti quando poi si scopre di aver contribuito anche in piccola parte al successo di qualcuno che vale davvero.

IR: Nel corso degli anni avete ampliato progressivamente l’offerta con l’afterparty al camping e quest’anno la giornata del venerdì. Vedete questi come passi iniziali per un ampliamento ancora maggiore o, realisticamente, il vostro festival non potrà diventare più grande di così?

C : Una cosa per volta aiuto! E’ già un grosso passo avanti e anche un grande impegno ma in realtà di spazio per ampliamenti ce n’è ancora tanto.E comunque cercheremo di rinnovarci sempre e mantenere la stessa passione in qualunque proposta o format dovessimo proporre grande o piccola che sia.Alla fine puntiamo più alla qualità 🙂

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