INTERVIEW – EGO59
Un rock chiaro, preciso, con idee chiare e voglia di fare. Questo è il sound degli ECO59, li abbiamo conosciuti e riconosciuti e questo è stato il risultato della nostra chiacchierata dopo l’ascolto del loro nuovo disco!
1) Ciao ragazzi, benvenuti, domanda a bruciapelo, come mai “Ego59”?
Ego59 non è stato il nostro primo nome, siamo nati come Ego, perché volevamo trovare un nome, un “messaggio”, che potesse contenere il back ground e le esperienze di ogni componente del gruppo.
2) Il vostro sound è “duro” e “grezzo”, in controtendenza rispetto al sound dei trend moderni, non avete paura d’essere in controtendenza? Ovviamente avete il nostro totale supporto.
Ognuno di noi veniva da generi differenti, ognuno di noi, appunto, portava il proprio Ego all’interno del progetto sia umanamente che a livello di sound. Abbiamo semplicemente mescolato il tutto ed il risultato è un sound potente ma vario.
Il 59 è arrivato dopo, perché di band aventi il nome Ego ce ne sono parecchie, quindi abbiamo unito il nome alla territorialità delle nostre radici, e se leggi il nome EGO59 cambiando la “o” con lo zero allora la seconda parte è 059, il prefisso di Modena, la città dalla quale veniamo.
Siamo cresciuto ascoltando vari generi diversi, ma sentiamo il nostro sound vicino ad artisti come Negrita, Vasco, Litfiba, ed anche ad artisti stranieri come Black Stone Cherry e Nickelback.
3) Cosa vi ha ispirato di più nella scrittura del vostro nuovo album “Tempi così”?
“Tempi Così” è una fotografia, un’istantanea di quel periodo che va da prima a dopo l’emergenza covid, è l’insieme di tutte le esperienze e le emozioni che abbiamo vissuto in quel periodo.
Emozioni legate a situazioni reali, vissute sulla nostra pelle e che quindi rispetto al nostro primo album “Chi Sei” parlano più di noi, di ciò che abbiamo dentro. E’ più intimo e quindi da un certo punto di vista è stato più difficile scrivere questi pezzi perché vanno a scavare dentro di noi in maniera più viscerale.
Mentre la scrittura musicale è stata molto più corale, ma meno improvvisata, pensiamo che questo sia un album molto più maturo rispetto a quello di esordio.
4) Molto bella anche la cover, da dove nasce l’idea?
La cover “5 gocce” è nata soprattutto per la volontà di sperimentare cover più moderne e che apparentemente sono più lontane dal nostro back ground, per poi darle la nostra impronta con un sound più di rock e potente. Un esperimento che ci è piaciuto fare e che probabilmente vedrò un seguito in futuro.
5) Com’è nata la vostra collaborazione con VREC?
La collaborazione con VREC è nata in maniera molto naturale. Pietro Foresti, il produttore del nostro nuovo album “tempi Così” ci ha dato una grande mano nel trovare il sound che potesse rendere giustizia alle nostre idee ed allo stesso tempo ci ha fatto conoscere David Bonato di VREC con il quale il feeling è nato davvero in un attimo. Insieme abbiamo deciso i primi passi con i quali “Tempi Così” ha visto la luce e con i quali lo promuoveremo nei mesi a venire.
6) Quali saranno i vostri progetti futuri? Ci sarà modo di vedervi dal vivo? Ciao!!
Questa estate sarà ricca di appuntamenti live, a Luglio suoneremo il 5 al Filò a Crevalcore, il 7 Luglio a Verona all’interno del VREC festival, l’8 Luglio suoneremo sul prestigioso palco del Pistoia Blues, poi ancora 15 Luglio al Beer Fest a Modena, il 21 Luglio al Legend a Milano sempre per un festival targato VREC e poi il 25 Luglio a Castelnuovo Rangone, ma le date sono in aggiornamento e non mancheranno altri appuntamenti.
Nel mentre stiamo già scrivendo nuovi brani ed affinando il nostro sound, quindi la macchina compositiva è sempre in moto e pronta a sfornare nuovo materiale molto presto.
Nel mentre ci sei vede in giro in uno dei nostri Live!! Rock on!!
https://www.youtube.com/watch?v=EdrghiRnNjw


