Interview – Cosimo “Zanna” Zannelli
Si intitola TRANSITORIETÀ il nuovo singolo con cui COSIMO “ZANNA” ZANNELLI prosegue nella promozione del nuovo album, OGNI POSSIBILE IMPERFEZIONE. Un disco già accolto da critica e pubblico come un eccellente risultato della poetica cantautorale di ZANNA, già molto noto per la sua attività di chitarrista accanto ai nomi più brillanti della musica italiana. TRANSITORIETÀ mostra la parte più riflessiva e “universale” della scrittura di ZANNA, ma con un mood che non dispiacerà agli amanti del pop. Una riflessione vivace e libera, quasi in scia al Battiato più free, ma con una personalità e una sensibilità tutte proprie.
“Credo che essere lucidi rispetto al fatto che siamo solo di passaggio, sia la molla per cominciare a rivalutare il nostro rapporto con la vita, con il delirio dei consumi, con la nostra anima, iniziando a dare molta meno importanza a tutto ciò che è materiale e sempre di più a ciò che è spirituale e relativo all’indagine interiore. A quelle eventuali possibilità di esplorazioni evolutive dentro di noi.”
Ne abbiamo parlato con lui.
Dopo anni da chitarrista accanto ad alcuni “monumenti” della scena nazionale, ecco il cantautore Zanna: come e perché “nasci”?
Nasco dall’avere maturato una mia visione, il desiderio di esprimerla e condividerla. La chitarra da sola non bastava più, c’erano molti pensieri cui volevo dare voce. Raccontaci qualcosa che non hai ancora detto a nessuno a proposito del tuo ultimo album, “Ogni possibile imperfezione”. Il brano “Dove ricomincia tutto” volevo dividerlo in tre frammenti, posti uno all’inizio, uno in mezzo e uno verso la fine dell’album, come ad introdurre tre ideali sezioni di un romanzo musicale. L’idea, dopo vari ascolti, non mi convinceva del tutto per cui l’ho scartata.
“Transitorietà” è il nuovo singolo e video. Sai che oggi si parla di “focus track” e simili, in un disco. Questa è la focus track del disco oppure ha un’altra funzione?
La funzione che mi auguro possa avere è di far riflettere ballando e pensare cantando. Cosa pensi della scena cantautorale italiana odierna? Quando non volano cazzotti, intendo. Ogni tempo ha la musica che lo rappresenta e quella che lo rappresenta di meno. La cosa più importante, a mio parere, è che non manchino forme di bellezza e poesia in grado di resistere al tempo…E forse in questo periodo è la musica meno rappresentativa, come un certo tipo di cantautorato sensibile, ad avere le capacità di compiere questa missione.
Credi nella funzione dei social oppure ne stai lontano?
Cerco di usarli con parsimonia, come un qualunque sito personale, postando quando ho davvero qualcosa da dire o promuovere…Il che può succedere tutti i giorni o una volta a settimana o anche più raramente, dipende dal periodo. Mi piace molto di più la vita reale di quella digitale.
Raccontaci i tuoi progetti futuri
Ci saranno un po’ di concerti e promuoveró altri brani dall’album.
Ho già nuovi progetti ed idee che mi ronzano in testa, per i quali dovrò raccogliere un po’ di energie…Ma non adesso.


