Interview – Cappie

Esce venerdì 15 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Cappie, che vanta la produzione di Davide “Divi” Autelitano (I Ministri) e Federico Carpita (Il Corpo Docenti). In “Forse È Il Destino”, questo è il titolo del brano, Cappie riflette sulla tensione tra desiderio e paura, esplorando il senso del destino come forza ambigua e inevitabile.

Il brano inizia con una domanda esistenziale: cosa cambierebbe se si potesse riscrivere il passato? Questa incertezza permea tutto il brano, riflessa nella metafora del “cielo terso” e delle “stelle” che, nonostante siano viste, restano irraggiungibili o fonti effimere di una guida (“le scopro sempre aerei oramai”). La vita è dipinta come una corsa “ad occhi chiusi verso un sogno”, dove la paura di risvegliarsi e perdere la propria via trattiene l’individuo in un mondo interiore. C’è un senso malinconico di impotenza, ma anche un’apertura alla possibilità che, superata “la notte fredda”, possa sorgere un’alba nuova. Cappie tocca qui l’intimo conflitto tra la sicurezza di un mondo immaginato e il desiderio di vivere autenticamente, suggerendo che, a volte, per quanto ci si possa sforzare di ricercare e creare il proprio destino, forse è il destino a trovarci.

Volevamo conoscerlo meglio, e siamo partiti come spesso accade proprio dalle sue influenze musicali, ed ecco com’è andata.

Quali sono (e sono state) le tue influenze musicali? C’è qualcosa che proprio non ci aspetteremmo?

Le mie principali influenze sono sicuramente la corrente punk americana degli anni ’90, quindi Green Day, Rancid, Blink 182, Nirvana, ma anche qualcosa dell’alt-rock nostrano, come Verdena e Fast Animals And Slow Kids. Un’influenza che non vi aspettereste è sicuramente Ed Sheeran, che mi ha influenzato molto dal punto di vista chitarristico e nella vena più pop del songwriting.

Come hai conosciuto Divi e Federico, che si sono occupati della produzione del tuo nuovo singolo? E quando hai capito che erano le persone giuste a cui affidarlo?

Divi e i Ministri sono una band che ho seguito e apprezzato negli anni da ascoltatore. L’incontro con lui e di conseguenza con Federico c’è stato ad una serata al Rock’n’Roll di Milano, in modo del tutto casuale. Hanno apprezzato la mia musica e iniziare a lavorare insieme è stato un processo abbastanza naturale: ci siamo trovati molto vicini a livello personale e questo è un po’ una cartina tornasole per capire quando ci sono le potenzialità per fare un buon lavoro. E penso che così è stato!

Che tipo di città è Milano, per chi vuole vivere di musica?

Milano è una città incredibilmente piena di possibilità e stimoli, nel bene e nel male: se da un lato le possibilità di trovare gente affine musicalmente è enorme, dall’altro ci si sente sempre un po’ un “pesce piccolo” e riuscire a mantenere il focus su ciò che davvero conta, la propria musica, senza sentirsi sopraffatti è a volte difficile. Per quello che mi riguarda, Milano mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone affini, partendo da Divi e Federico, ma anche il batterista che mi accompagna nei live e nelle registrazioni, Lorenzo Amabile, e non posso che esserne grato. 

E di cosa parla il tuo nuovo singolo, “Forse è il destino”?

“Forse È Il Destino” parla del cambiamento e dell’accettazione di sé in relazione ad esso. È una riflessione sulla difficoltà che il cambiamento porta con sé, ma al contempo vuole lasciare un messaggio positivo: a volte, per quanto possiamo sforzarci di trovare il nostro destino, forse è il destino a trovarci. 

Quale domanda avrei assolutamente dovuto farti, e invece non ti ho fatto, quale invece la risposta?

Una domanda potrebbe essere riguardante i “progetti futuri”: al momento, oltre all’attività live (in costante evoluzione) su Milano e dintorni, stiamo lavorando al resto dell’EP con Federico e Divi, che sarà in uscita per fine primavera, ma avrete prima degli spoiler!

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