Laurex Pallas – La Prestigiosa Milano Montreux
GENERE: pop d’autore.
PROTAGONISTI: Carlo Pinzi, Fabio Alessandria, Alberto Costa, Paolo Marini, Nicola Pecorari, Patrick Menozzi. Il quadro è completato da un gran numero di ospiti, tra i quali Anna Viganò (Officina Della Camomilla e ex Intercity), che faceva parte della band nel disco precedente, e Dino Fumaretto.
SEGNI PARTICOLARI: terzo disco per la band milanese, che chiude la propria “trilogia della fatica” iniziata nel 2007 con La Classicissima Coppi-Mèrcuri e continuata nel 2011 con L’Ultima Liegi-Bastogne-Wembley. A scanso di equivoci, il nome della band si pronuncia così come si legge.
INGREDIENTI: i titoli che rimandano al ciclismo d’annata sono solo un pretesto per far capire all’ascoltatore l’immaginario di questo lavoro e della band in generale. I Laurex Pallas amano prendersi gioco con ironia dei cliché della società moderna e lo fanno con un linguaggio musicale e lirico che richiama ciò che avveniva qualche decennio fa ma che in realtà è solo una cornice per la narrazione di tematiche attuali. Musicalmente, c’è l’intenzione di cercare un equilibrio tra freschezza e strutturazione sonora, con l’utilizzo di un gran numero di strumenti in modo che ognuno occupi il proprio spazio e non sia mai invadente ma funzionale alla riuscita del brano, mentre i testi sono caratterizzati da un linguaggio volutamente poco attuale ma raccontano dei problemi più comuni della società odierna: la sensazione di noia derivante dal non saper utilizzare il proprio tempo nonostante, in teoria, ci siano molte più possibilità di prima, il fatto che purtroppo per avere successo è più importante sapersi mostrare in un certo modo che essere davvero capaci, la perdita del lavoro e la necessità di reinventarsi in tutti i modi possibili, ecc….
DENSITÀ DI QUALITÀ: il disco è solidissimo sotto ogni punto di vista. Le melodie sono tutte ottime, l’equilibrio sonoro di cui sopra è realizzato splendidamente, l’espressività vocale non manca e i testi, sempre per i motivi appena spiegati, sono tra i più arguti e validi che si possano trovare in giro attualmente. I Laurex Pallas sono la dimostrazione che si può essere scanzonati facendo le cose bene e con contenuti rilevanti.
VELOCITÀ: non altissima ma il ritmo è spesso frizzante.
IL TESTO: “Magari fosse vero un coccodrillo nel bidè. Magari fosse vero Mercury e Nureyev. Magari fosse vero Nino Biperio. Magari fosse vero Baresi e il figlio nero” da Magari Fosse Vero, una garbata presa in giro delle storie alimentata da non si sa quale voce e che nella coscienza comune diventano verità. Gli esempi utilizzati risalgono a un paio di decenni fa se non oltre (i più giovani quella di Nino Biperio non la capiranno nemmeno probabilmente), ma il problema è molto più attuale ora per via di Internet e dei social.
LA DICHIARAZIONE: “Perché non ci piace la strada più breve. Perché senza cambiare percorso, nello stesso scenario di suoni piatti, parole ovvie e tappe in pianura ci annoiamo a morte. Perché Laurex Pallas non sarà mai un’abitudinaria casalinga che fa la cyclette. Perché i bimbi crescono, le mode cambiano ma la voglia di faticare è rimasta la stessa. E soprattutto perché Laurex Pallas è la nostra casa e non smetteremo di pedalare, cantare e suonare nemmeno dopo aver tagliato il traguardo!”



